Il Cognac, l’acquavite dallo spirito francese – parte1

Osservando attentamente una cartina geografica della Francia, cercando ad ovest, dalla parte che si affaccia sull’Oceano Atlantico, poco sopra Bourdeaux potrete scorgere una piccola cittadina di nome Cognac, ebbene è proprio da questo punto che inizia il nostro viaggio.

In questo piccolo comune francese, come rivela lo stesso nome del luogo, si produce il celebre distillato di vino che tutto il mondo conosce come Cognac, e visto che questo è l’argomento che tratterò oggi, non potevo far a meno di iniziare collocando geograficamente l’area di produzione di questo liquore.

Area di produzione, che come esige la tradizione viticola francese, è più che determinante per la qualità e la tipicità del vino e dei distillati. Il Cognac, in particolare, visto che dal punto di vista produttivo è uguale al Brandy, deve molto alla sua zona d’origine che gli conferisce il nome e che ne caratterizza la personalità.

Frutta flambè, buona e scenografica!

Frutta flambè, buona e scenografica!

Vuoi mettere lo stupore e l’ammirazione con cui potrebbero guardarti i vostri invitati se a fine cena al momento del dessert vi esibiste nella preparazione di frutta flambè, con tanto di fiamme e spadellate? Scherzi a parte, il tocco flambè non solo conferisce alla vostra cena una certa eleganza e raffinatezza, ma permette anche di enfatizzare il sapore delle vostre portate.

Esistono appositi accessori per fiammeggiare: ad esempio sono in commercio fornelletti simili a quelli usati per preparare le fondute. In realtà per cuocere flambè potete usare una normalissima padella, meglio se non antiaderente: a proposito attenzione ad usare cucchiai di metallo se non volete fare una fonduta di mestolo, nel caso della plastica, o accendere un barbecue, con un cucchiaio di legno.

Attenzione al liquore che userete: dosatene bene la quantità e curatene la scelta. Nel caso delle frutta flambè il più usato è il rhum, ma potete puntare anche su liquori più dolciastri e profumati, come un Curacao o un Grand Marnier, un Cointreau o un Maraschino. Sono utilizzati anche Calvados, Cognac, Armagnac. e brandy. Mi raccomando prendete le dovute precauzioni e non accendete la cappa mentre fiammeggiate. Se volete esaltare ancora di più l’effetto scenografico aggiungete un paio di cucchiai, non di più, di alcool puro.

Cominciamo a sfiammeggiare con una ricetta semplicissima, le banane flambè.

Coniglio alla Marengo con riso e miele, sintesi di una cena

Un piatto unico, un pasto completo dal punto di vista nutrizionale ed un ottima soluzione per risolvere in una sola portata una cena. In questa ricetta in particolare troviamo tutto, dal primo (il riso), al secondo (il coniglio), senza dimenticare il dolce (il miele).

Il coniglio alla Marengo è stretto parente del pollo alla Marengo e si prepara quasi nel medesimo modo. Le sue origini lo collegano nientemeno che al celebre condottiero Napoleone Bonaporte. Marengo è una località vicino a Torino, in cui si svolse la battaglia che ha preso il suo nome ed in cui Napoleone sconfisse gli austriaci nel 1800.

Conclusa la battaglia il condottiero ordinò al proprio chef, Dunand, di preparare la cena. La battaglia era stata lunga e lo chef aveva poche provviste, per cui si ingegnò nel mischiare gli ingredienti a sua disposizione, per quanto l’abbinamento potesse sembrare azzardato. Il piatto invece piacque molto a Napoleone che chiese a Durand di cucinarlo al termine di ogni battaglia.