
TEMPO: 35 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media
VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI
Coltivati in quasi tutta l’Italia, i carciofi sono una verdura molto apprezzata e consumata nelle varie regioni del nostro paese. Una varietà per ogni regione, dal violetto di Sardegna al violetto di Palermo, ed ancora il carciofo romanesco e il violetto Toscano entrambi senza spine. Così come le varietà anche le ricette sono diverse da regione in regione.
Una tra le ricette più conosciute e stimate è indubbiamente quella dei Carciofi alla giudia. Piatto tipico della cucina romanesca, i Carciofi alla giudia sono caratteristici per la loro particolare forma aperta, a rappresentare un fiore. Una volta pronti sembrano veramente dei fiori dorati ben disposti sui piatti. Buon appetito con i Carciofi alla giudia.
Carciofi alla giudia
Ingredienti per 4 persone:
8 carciofi romani “mammole” | 1 limone | abbondante olio d’oliva | sale q.b. e pepe.
LA PREPARAZIONE:
- Iniazamo con il pulire i carciofi, asportate le foglie più esterne e tagliate le punte delle altre, non tagliate completamente i gambi ma lasciatene circa 5cm. che raschierete con i denti del coltello per eliminare la parte più dura. Fatto questo allargate le foglie del carciofo il più possibile, fino a formare una specie di fiore con i petali ben aperti.
- Riempite una scodella con abbondante acqua fredda e spremetevi il succo del limone. Via via che pulite e preparate i carciofi metteteli nella scodella piena d’acqua. Quando tutti i carciofi saranno pronti, scolateli ed asciugateli per bene, quindi condite il cuore con sale e pepe.
- Fate scaldare in una pentola con i bordi bassi dell’olio, e poi mettete a cuocere i carciofi, rigirandoli spesso e con una certa frequenza. Durante la cottura fate attenzione a non far riscaldare eccessivamente l’olio, cercate di mantenerlo sempre a temperatura costante.
- Lasciate friggere i carciofi fin quando non saranno ben dorati, quindi scolateli e poneteli su della carta assorbente. Condite nuovamente i carciofi con sale e pepe e serviteli molto caldi in tavola.
[photo courtesy of CharlesFred]
Questa volta ci siamo quasi.
Solo che se li preparate cosi’, rimangono pieni d’olio e con le foglie dure come serci…
si prepara tagliando le foglie con un coltellino piccolo ed affilato, giro giro come si sbuccia una mela, partendo da quelle piu esterne via via verso l’alto.
Poi si schiaccia contro il tavolo cosparso di sale “spanpanandolo” a dovere ovvero aprendolo e separando le foglie.
non mi risulta proprio che debba essere immerso in acqua.
immaginatevi gli schizzi quando lo mettete in olio bollente (anche se al termine della cottura…vedrete cosa dovrete fare..ci arrivo tra un attimo)
il carciofo alla giudia deve essere fritto in una pentola piena d’olio, prima a gambo in giu, poi rovesciato a gambo in su. Questo serve per cuocere meglio la parte piu tosta.
il gambo, non puo’ essere lasciato cosi’ lungo altrimenti il carciofo si rovescia da solo per il peso.
quando e’ dorato abbastanza si scola e si ravviva molto il fuoco sotto la pentola.
Tocco finale: dopo aver schizzato nel suo interno tre quattro volte con le dita, dell’ acqua, alcune gocce (poche, il giusto) si rituffa nell’olio bollente il carciofo per pochi secondi.
Il tempo di far vaporizzare quell’acqua che rende il carciofo morbido e croccante allo stesso tempo, e sopratutto evita il ristagno dell’olio all’interno.
Scolare e pepare (ora si, senno’ diventa tutto nerastro ed amarognolo), servendo caldissimi
Buon appetito
Stefano