Maenza, tra Presepi e Crespelle “doc”

Natale, in Italia, per molte famiglie significa Presepe. Questo è più che mai vero nell’Italia centrale, culla del primo esempio di presepe della Storia (“griffato” da un coreografo come San Francesco) ed ora terra di grandissime scuole come quella – celeberrima – napoletana. Ma per chi non riuscisse ad accontantarsi di vivere “solamente” la magia che regala l’ammirare la ricostruzione della Natività di Gesù Cristo, ecco che il comune laziale di Maenza (provincia di Latina) ha pensato ad un itinerario tra gusto e tradizione che sicuramente non potrà lasciare indifferenti.

Il prossimo 4 gennaio, infatti, questo borgo situato tra le colline della Ciociaria, che sembra vivere in una condizione immutabile ormai da secoli, sarà ideale sfondo del momento più alto della manifestazione “Maenza tra Presepi, Tradizioni e…”: la Sagra delle Crespelle. La crespella di Maenza, infatti, non è quella che siamo abituati a gustare in qualche bar o pasticceria “specializzato” (il nome appropriato di quel dolce sarebbe piuttosto “crepes”).

E’ invece una leccornia tipica del periodo delle Feste natalizie, tanto che nella tradizione locale è nota anche come “frittella di Capodanno”, composta da farina, lievito naturale e lievito di birra, limone grattugiato, uvetta, latte, sambuca, mandorle, pinoli, acqua, vanillina, cannella e sale. Gli ingredienti consentono ai maentini di andare fieri – ed a ragione – di questo loro dolce “Che nulla ha da invidiare al panettone” (come rivendicano dal loro sito i membri di un’associazione locale), e che si prepara amalgamando bene l’impasto e facendolo lievitare fino a quando esso non raggiunge un aspetto voluminoso (grazie all’azione del lievito naturale e di birra).

A questo punto, la tradizione – ormai pluridecennale, se è vero che sembra affondare le sue radici nel ‘700 – vuole che da questa specie di grossa pagnotta si ricavino numerosi bastoncini fritti nell’olio, che in seguito saranno cosparsi di zucchero ad accentuare – se ce ne fosse bisogno – il gusto. Così se non vi piacessero i presepi…