Piatti a base di terra, succede a Tokyo

Piatti base terra succede Tokyo

Può capitare di trovare dei residui di terra nel piatto. A me succede spesso quando preparo dei funghi o anche l’insalata. Avendoli magari lavati frettolosamente può succedere, così come può capitare di trovarla, ahimè, nei piatti serviti al ristorante.  Ma che la terra venga servita di proposito costituendo addirittura l’ingrediente fondamentale di un menù appositamente ideato, questo ha dell’incredibile. Eppure è così e succede a Tokyo nel ristorante “Ne quittes pas” per mano dello chef Toshio Tanabe.Il ristorante, che continua a mantenere un aspetto sofisticato, tipicamente francese, da qualche settimana a questa parte ormai offre ai suoi ospiti una (s)gradita novità: dei piatti a base di terra. Ben sei portate, dalla zuppa al sorbetto, tutte preparate rigorosamente a base di terra, acquistata ogni giorno personalmente dallo chef scegliendola ovviamente da zone completamente incontaminale lontane da qualsiasi industria o fonte di inquinamento e ricavata dalla profondità del terreno. La terra in questione viene poi completamente depurata e privata di tutte le sostanze che potrebbero risultare nocive ed infine sapientemente utilizzata nella preparazione di piatti a dir poco insoliti.

Al costo di 107 dollari lo chef propone un menù che a suo dire risulta salutare perchè ricco di minerali. Chissà cosa ne pensano i clienti del ristorante che da anni sono abituati ad un tipo di cucina decisamente meno naturale. E pensare che non si tratta di un colpo di testa da parte dello chef. L’idea sarebbe maturata almeno 8 anni fa anche se ha preso piede all’interno del ristorante solamente da poche settimane.

Sicuramente un menù insolito che a molti farà storcere il naso. Chissà se i più coraggiosi ed aperti alle sperimentazioni avranno l’ardire di ordinare il menù in questione. Voi appartenete alla prima o alla seconda categoria? Ed a questo proposito, qual è l’ingrediente più strano che avete assaggiato e quale invece non vi sognereste mai di addentare?

Foto courtesy of Thinkstock

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