Lo zabaione: un energy drink tutto naturale

Lo zabaione è una delle creme più classiche e conosciute che ci siano. A base di ingredienti semplici come uova, zucchero e vino chi non la conosce non solo per gustarla in purezza ma anche per la guarnizione di torte e dolci varie? Le sue origini sono decisamente molto varie: c’è chi dice che sia stato inventato nel lontano 1500 quando il Capitano Giovanni Baglioni, accampatosi nei pressi di Reggio Emilia, mando la sua truppa in cerca di cibo: questi tornarono con zucchero, uova e vino. Ne fecero un miscuglio che risultò davvero buono a cui (forse!) diedero il nome di zabaione (appunto da Giovanni Baglioni).

Un’altra fonte invece vede l’origine dello zabaione a Venezia dove nel XVII secolo vi era l’uso di preparare una vellutata bevanda che proveniva dall’Illira (Dalmazia), era chiamata “zabaja” e veniva aromatizzata con del vino dolce di Cipro. Un’ultima versione invece ci racconta che lo zabaione prese il nome del monaco Giovanni de Baylon (che diventò il patrono dei pasticceri torinesi), che lo inventò a Torino nel XVI secolo, e che utilizzava il preparato come ricostituente e corroborante per ammalati e deboli. Quando il monaco divenne santo, il dolce diventò la crema di San Baylon, e in seguito zabaione. Il vino d’elezione per lo zabaione è il marsala tuttavia numerose sono le varianti. Al riguardo la ricetta che presentiamo oggi è a base di spumante secco.
Zabaione allo spumante (ingredienti per 4 persone)

, tipico preparato che fa parte di diritto delle più tipiche Ricette di Natale.

Come fare il tiramisù: mascarpone, uova e cioccolato per un pieno di energia!

Non si conoscono con certezza le origini geografiche del tiramisù: a contendersene la paternità ben tre regioni: la Toscana, il Piemonte ed il Veneto. Attorno a questo dolce sono nate numerose leggende, legate alle sue ipotetiche virtù afrodisiache.

La versione ufficiale, riconosciuta a larga maggioranza, vuole che il tiramisù nasca a Siena, nel XVII secolo e sia stato preparato in onore del granduca di Toscana Cosimo de’ Medici, goloso di dolci. I pasticceri volevano preparare un dolce che rispecchiasse la personalità del duca: gustoso ma non troppo elaborato, un qualcosa di grande con ingredienti semplici. Così nacque il tiramisù, il cui nome originario era zuppa del duca, proprio in onore di Cosimo dei Medici.
Fu proprio lui a portarlo da Siena a Firenze, e da lì si diffuse in tutta Italia, soprattutto fra i nobili, che gli attribuivano proprietà afrodisiache. E poprio da questa “associazione di idee” sembrerebbe derivare l’attuale nome Tiramisù (…).

La versione non ufficiale, invece, narra che a inventare il Tiramisù sia stato un pasticcere torinese in onore di Camillo Benso conte di Cavour, per sostenerlo nella sua difficile impresa di unificare l’Italia.
Anche il Veneto ha una sua versione in merito: sembra che il tiramisù sia stato inventato nel ristorante “el Toulà” di Treviso situato all’epoca nei pressi di una casa chiusa e servito appunto per “tirare su”.