Il chianti: denominazione, storia e caratteristiche

La zona del Chianti si trova in un’affascinante Toscana rallegrata da colline, valli, boschi, torrenti. Ed è lì, tra Siena e Firenze, che si produce il vino italiano noto in tutto il mondo: a Castellina in Chianti, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardengo, Poggibonsi. Parrà strano, ma non esiste un’uva tipica da cui venga prodotto il Chianti.

 La sua vinificazione avviene con un’alta percentuale di Sangiovese e piccole aggiunte di Lanaiolo, Malvasia, talvolta anche Trebbiano. Paragrafando il Chianti classico, cioè quello vinificato nella provincia di Siena, è contrassegnato da un marchio con un gallo nero in campo oro. Si tratta di un antico stemma disegnato dal Vasari per una Lega politico-militare composta da chiantigiani che intendevano difendere le loro terre dalle invasioni dei soldati di Siena e di Firenze sempre in lotta fra loro.

Ma ottimo Chianti è anche quello prodotto al di fuori della zona tipica senese, contrassegnato da un piccolo putto. Il suo bouquet ricorda la viola e il giaggiolo, il suo sapore è gustosamente amarognolo ed elegante, il corpo vellutato, l’alcolicità tra gli 11 e i 13 gradi. Di rado viene imbottigliato giovanissimo. Resta nelle botti dei produttore per 2-3 anni e quindi viene messo in vendita. Solo alcune vendemmie possono invecchiare fino ai 10-12 anni.

Chianti Classico: qual’è il vostro (stile) preferito?

Si fa presto a dire Chianti Classico! Il caro vecchio vino dal Gallo Nero (termine tra l’altro che non può essere utilizzato per il vino toscano visto che è di proprietà delle Gallo Wineries Californiane) si è evoluto tantissimo negli ultimi anni ed è passato dal fiasco tradizionale da un prodotto fresco e immediato ad un vino capace di “guardare dritto negli occhi i Francesi” come ama dire Marco Pallanti, presidente del Consorzio Chianti Classico e proprietatario del famosissimo Castello di Ama a Gaiole in Chianti (SI).

Ma per apprezzare il Chianti Classico oggi, il Chianti più antico e tradizionale e pregiato tra le 8 denominazioni Chianti DOCG, quello proveniente da una ristretta zona di comuni tra Firenze e Siena, è necessario sapere che ne esistono almeno 3 tipologie dallo stile molto differente. Questo potrebbe apparire un controsenso se si pensa al fatto che una DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) dovrebbe “garantire” un vino dal sapore riconoscibile e definito!

La ribollita: un piatto per scaldare il gusto.

Questo piatto contadino rappresenta in maniera decisa la cultura gastronomica toscana. Racchiude i sapori di una terra piena di tradizione che sfruttava al massimo le pietanze di transito nella cucina. Preparata spesso con gli avanzi del giorno prima, la ribollita è un parente stretto del minestrone, ma è più densa, a causa della presenza del pane e della lunga cottura che, come vuole la tradizione, si divide in due giornate.

Nella seconda decade di luglio si tiene a San Clemente in Valle (Arezzo) la sagra della ribollita. Il caratteristico piatto toscano può essere gustato in tutte le sue declinazioni tra la sorpresa dei turisti che la assaggiano per la prima volta. La sagra gastronomica è arricchita di stand di prodotti locali e gadget tipici del luogo.
Meritevole di essere visitato è l’intero comune di Loro Ciuffenna, con la Pieve di san Pietro a Gropina, la chiesa di Santa Maria Assunta e la pieve di San Giustino.