Risotto alle capesante: le caratteristiche di questo mollusco

Buon sabato a tutti, finalmente il tanto atteso fine settimana è arrivato. Non ho ancora deciso sul da farsi in termini di progetti per il week end, ma su cosa portare in tavola oggi non ho dubbi: il risotto alle capesante. Ieri sera uscita da lavoro sono passata al super e nel reparto pescheria mi sono lasciata tentare da questi simpatici molluschi che stavano in bella vista sul banco. Non ci ho pensato su due volte ricordandomi di aver preparato qualche tempo fa un risottino niente male. Le capesante per chi non lo sapesse sono dei molluschi simili alle ostriche, sia per quanto riguarda il sapore, che, ahimè, il costo. Ovviamente non si tratta di un tipo di pesce da acquistare abitualmente, se non altro per il prezzo, però una volta ogni tanto si può preparare un buon piatto a base di questo mollusco.

Le capesante sono caratterizzate da due valve (le cosidette conchiglie) molto scenografiche da portare in tavola, difatti consiglio di non buttarle via ma di utilizzarle per servire ad esempio degli antipasti a base di pesce al loro interno. Tornando alle capesante, una volta aperte le valve all’interno troviamo la polpa del mollusco divisa in una parte soda e bianca ed un’altra che da sull’arancione e si presenta di consistenza un pò molle. Per la ricetta di un antipastino sfizioso vi rimando quì, troverete le capesante al limone, mentre per una variante del risotto, quello con la rucola, andate quì. Per quato riguarda il corallo, ossia la parte arancione, di solito non la utilizzo da mangiare così com’è, ma la tengo da parte per prepararci dei sughi, Quello che credo mi freghi un pò è la sua consistenza leggermente molliccia, ma c’è chi mi ha assicurato che assaggiando la capasanta, questa parte si fonde con il resto e non ci si fa caso.