Occhio ai cocktail per chi è a dieta. Il weekend è quel periodo della settimana in cui ci si dedica di più alla socializzazione, concedersi qualche uscita con gli amici e provare a mettersi alle spalle lo stress dei giorni lavorativi. In questo contesto conviviale, un cocktail è spesso l’accompagnamento ideale per una chiacchierata tra amici.
Il Cardinale è un cocktail italiano meno famoso del suo celebre cugino, il Negroni, ma vanta una storia ricca che lo sta riportando alla ribalta. Mentre il Negroni è un aperitivo deciso e robusto, il Cardinale offre un’alternativa più sobria e raffinata, pur mantenendo un colore rosso vibrante. Esteticamente sono molto simili, ma gli ingredienti sono differenti ed ovviamente cambia anche il sapore.
Il trend dei fiori nei cocktail cresce giorno dopo giorno. L’uso dei fiori commestibili in cucina ha trovato pionieri anche in Italia. Lo chef vicentino Lorenzo Cogo è stato uno dei primi a esplorare a fondo questa materia prima, sperimentando con le essenze floreali raccolte direttamente. Per Cogo, l’approvvigionamento diretto è fondamentale per gestire i costi elevati e la stagionalità, oltre a garantire la conoscenza necessaria per un uso funzionale e non solo decorativo.
Nonostante abbia lasciato l’alta cucina per tornare alla trattoria di famiglia, Cogo continua a usare i fiori nel suo repertorio. Spesso utilizza il sambuco e il classico fiore di acacia fritto, una tradizione locale. Ha integrato le begonie per la loro spiccata acidità e il tarassaco per creare sciroppi che usa per marinare o glassare le carni. Il suo fiore preferito è il nasturzio, di cui apprezza il sapore piccante e la grande disponibilità nel suo orto.
l Negroni, in tutti questi anni, è diventato un simbolo dello stile di vita italiano, un’icona che ha saputo conquistare il mondo. Nato a Firenze più di un secolo fa, si narra che a crearlo fu il conte Camillo Negroni, che chiese di “rinforzare” il suo Americano sostituendo la soda con il gin. Da allora, la sua formula è rimasta un classico senza tempo: un perfetto equilibrio di vermouth rosso, bitter e gin, servito con ghiaccio e una scorza d’arancia.
Si parla tanto di monouso green per vino e cocktail. Il consumo di vino e cocktail in lattina sta diventando una tendenza sempre più diffusa nei paesi anglofoni, come evidenziato dal rapporto 2025 della Silicon Valley Bank sull’industria vinicola statunitense. I cosiddetti prodotti pronti da bere (Ready to Drink) hanno registrato una crescita impressionante, superando i 18 miliardi di dollari di ricavi annuali solo negli Stati Uniti.
Elena Limongelli, una barlady con vent’anni di esperienza alle spalle, ha realizzato il sogno di una vita: aprire il suo locale, “Liquidi su Misura“, un nome che da sempre la rappresenta. La sua carriera, iniziata a Modena e consolidatasi a Reggio Emilia dietro il bancone del Groucho, ha fatto il grande salto. Invece di scegliere una grande metropoli, ha optato per una location inaspettata e suggestiva: un casale ristrutturato in collina.
Sui social sta spopolando il “cortisol cocktail“, una bevanda che promette di essere una panacea per lo stress. Composta da un mix di succo d’arancia, acqua di cocco e un pizzico di sale, a volte arricchita con magnesio o potassio, questa miscela è stata promossa come un rimedio naturale per abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, migliorando di conseguenza l’energia e il benessere generale.
Il riso Carnaroli è da sempre considerato il “re dei risi“, la varietà prediletta da chef e appassionati di cucina per la sua capacità di mantenere una consistenza perfetta durante la cottura, che lo rende l’ingrediente ideale per risotti cremosi e ben mantecati. Ma con così tanti marchi disponibili sugli scaffali dei supermercati, scegliere quello giusto può essere una sfida.
Ci sono indicazioni importanti da prendere in esame oggi a proposito di Yasin Cengiz morto. Sto parlando, per chi non lo sapesse, di una vera e propria star del web. Un ragazzo di circa 30 anni chiaramente obeso, che è diventato famoso soprattutto su Instagram e TikTok coi suoi balletti di discutibile gusto, ma in grado di generare tantissime interazioni. Insomma, avete già capito la tipologia di profilo in questione, con tanti follower anche in Italia che per forza di cose si sono preoccupati oggi 7 settembre dopo che hanno preso piede alcune strane indiscrezioni. Del resto, parliamo del simbolo del motivetto “Skibidi dop”.
Occhio ai cocktail vegani. Il celebre Bonvivant Cocktail Bistro di Berlino, rinomato ristorante stellato, intraprende una nuova fase della sua storia con un importante passaggio di testimone al bar. Il talentuoso bartender Elias Heintz, che ha segnato un’epoca dietro al bancone, ha deciso di assumere un ruolo manageriale, rimanendo comunque parte integrante del team.
Altra selezione sui cocktatil più scelti. L’estate 2025 è stata un vero e proprio laboratorio di creatività per il mondo dei cocktail, dove i grandi classici si sono trasformati per offrire esperienze di gusto nuove e sorprendenti. La parola d’ordine è stata “rivisitazione”, con l’obiettivo di aggiungere un tocco di originalità e imprevedibilità a drink che credevamo di conoscere a menadito.
L’estate, con le sue lunghe giornate, i viaggi, i pranzi in compagnia e le serate interminabili, porta con sé una voglia di rinfrescarsi con drink pieni di gusto, coi cocktail più popolari dell’estate. A tal proposito, il 2025 porta con sé una ventata di novità nel mondo dei cocktail, con proposte che reinterpretano i grandi classici e ne creano di nuovi, pronti a sorprendere anche i palati più esigenti.
Ora è possibile un cocktail a basso prezzo a Firenze. In Via dell’Agnolo, nel cuore di Firenze, si trova Mario, un nuovo e particolare listening bar che spicca nel panorama cittadino. Ideato da due amici e colleghi, Diego Rampietti e Giovanni Allocca, il locale unisce musica, libri e ciò che un bar offre, ma come se ci si trovasse in un salotto di quartiere. I due fondatori provengono da esperienze nel settore dell’hôtellerie di lusso, ma hanno deciso di abbandonare quel mondo per tornare alle radici, puntando su un progetto più autentico e legato alla comunità locale.
Sulla cima di una collina granitica che domina Baja Sardinia, si erge il Ritual, una struttura che, pur non essendo mai stata un vero castello, ha una storia affascinante. Nato da un’idea folle di Andrea Fiore, detto Andres, un architetto di Parma che comprò una montagna senza vederla negli anni ’60, il Ritual ospitò nella sua grotta naturale la prima discoteca della Costa Smeralda, inaugurata nel 1970.
Le Terrazze Ritual
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