cucinare wok tecniche cottura

Cucinare con il wok: tutte le tecniche di cottura

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Potrebbe sembrare una semplice padella dal fondo concavo, ma in realtà il wok è una pentola antichissima la cui caratteristica principale è l’estrema versatilità. Nella gastronomia cinese si usa per friggere, cucinare al vapore, stufare, affumicare gli alimenti e perfino fare la cottura al salto. La cottura al vapore prevede una tecnica uguale a quella già nota: bisogna solo riempire d’acqua il fondo del wok e poi posizionarvi sopra i cestelli con gli alimenti. La forma concava della pentola permette la formazione di buone quantità di calore che aiutano a cuocere tutto in fretta.

Il wok: una pentola venuta da lontano


Wok è un termine cantonese (in cinese questo utensile si chiama guo) che indica uno strumento semplicissimo e dagli usi infiniti: serve infatti da pentola, da padella, da casseruola e anche da recipiente per la cottura al vapore. L’uso di pentole simili risale a ben 2000 anni fa, mentre il wok cinese più antico è stato rinvenuto in una tomba Han (206 a.C. – 220 d.C) ed era di terracotta. Oggi per il wok si usano la ghisa, l’alluminio, o altri metalli, ma la sua sagoma semisferica non è mai cambiata, grazie agli indubbi vantaggi offerti: un’ottima distribuzione del calore, nonché una veloce evaporazione dei liquidi.

La forma permette inoltre di incastrare a pentola nel foro della stufa, cui si adatta per mezzo di anelli di diverso diametro. In coincidenza con il punto più profondo del wok, che si trova perciò nel fuoco, si crea una zona caldissima, dalla quale il calore si propaga al resto della pentola. La forma sferica, infine, consente di friggere in profondità usando poco olio. Il wok esiste in diverse dimensioni: dai recipienti più piccoli, che presentano un diametro di 25 cm, ai più grandi, che possono arrivare anche al metro di diametro. Una misura intorno ai 30-35 cm è l’ideale per un normale uso casalingo.

San Valentino a Roma

Li chiamano locali mutanti e si stanno diffondendo in tutta Italia. All’estero già li conoscono da tempo mentre da noi è solamente da qualche anno che in città come Milano e Roma si sono affacciati. Chiamateli solamente caffetterie oppure ristoranti e sbaglierete di grosso!
Li chiamiamo in questo modo in quanto cambiano destinazione d’uso nel corso della giornata. Sono, in genere, locali aperti dalla mattina fino a notte fonda; intorno alle nove offrono deliziose colazioni sia internazionali che italiane, durante la mattinata è poi possibile prendere un aperitivo oppure verso mezzogiorno un lunch sedendosi comodamente ad un tavolino con offerte molto variegate nel menù.
Dalle 18.00 poi si comincia con degli aperitivi aspettando la cena che, di certo, non deluderà anche i palati più raffinati. E poi? Pensate che sia finita? Vi sbagliate di nuovo in quanto i locali mutanti rimangono aperti fino a notte fonda accompagnando i loro ospiti a ritmo di danze e musica dal vivo.