5 pentole fondamentali: tutto ciò che vi occorre per cucinare

Batterie da cucina con un’ infinità di pezzi, pentole e padelle che non sappiamo dove mettere, coperchi dalle varie dimensioni che non usiamo mai salvo in rarissime occasioni? Avete mai pensato di ridurre tutto questo pentolame ma davanti alla scelta di quale pentola o padella tenere vi siete fermati? eccovi dei consigli pratici che vi aiuteranno a sintetizzare la vostra batteria da cucina; con soltanto 5 pezzi potremmo cucinare di tutto e soprattutto con un minimo spazio. Ciò che non deve assolutamente mancare è:

Una teglia anti-aderente di diametro medio indicata per cuocere o semplicemente ripassare la verdura, fare delle frittate o cuocere della carne di maiale, del pollo, del pesce o per fare delle deliziose uova strapazzate. Quando si utilizza una teglia antiaderente per fornelli non va messo troppo condimento per la cottura delle carni, del pesce o della verdura; in questo modo si cucinerà in maniera più leggera e con meno grassi e ci vorrà meno tempo al momento della pulizia della teglia.

Si può anche aggiungere dell’olio o del burro durante la cottura della carne o della verdura, ma in nessun caso si deve lasciare cuocere troppo gli alimenti come in una normale pentola. Per preservare il rivestimento, non utilizzare utensili in metallo durante la cottura e, al momento del lavaggio, non utilizzare la lavastoviglie ma lavarla a mano: lasciare la teglia anti-aderente in ammollo per ammorbidire eventuali attaccature residue di cibo e procedere con un panno morbido e detergente liquido non abrasivo.

Highball, Tumbler, Flûte: come trovare il bicchiere giusto per ogni bevanda

Vi è mai capitato di trovarvi seduti ad una tavola ben apparecchiata, ed avere di fronte innumerevoli bicchieri, ed essere assaliti dalla confusione, perché non sapete quale usare per l’acqua e quale per il vino?

Per ogni tipo di bevanda esiste un bicchiere appropriato, con una forma e delle caratteristiche specifiche che tendono ad esaltare le caratteristiche di ciò che beviamo. Non è solo in occasione di cene di una certa importanza che utilizziamo svariati tipi di bicchieri ma, anche, nell’intero corso di una normalissima giornata.

Prendiamo ad esempio una classica giornata di lavoro, a metà mattina, facciamo una pausa, scendiamo al bar e prendiamo un té freddo o un succo di frutta, il barista ci porgerà un bicchiere tipo: highball, un bicchiere dal bordo alto e dalla forma cilindrica, del volume giusto per contenere un’intera bottiglietta di succo di frutta. Questo tipo di bicchiere è usato anche per la preparazione dei long drink.

Come fare il White Russian: dalla Russia di Lebowsky con amore

Quando a fine serata, dopo una bella cenetta in compagnia, accompagnata da del buon vino e conclusasi con un bel dessert innaffiato dal liquore o dal distillato che meglio gli si accosta, dopo una passeggiatina, ho voglia di bere un ultimo bicchierino prima di ritirarmi per andare a letto, penso al Grande Lebowski: il “Drugo”. Al secolo Jeff Bridges, che in questo film interpreta un fricchettone disoccupato che per impegnare le sue giornate gioca a bowling e si prepara dei White Russian. Così so subito cosa prendere da bere.

Il White Russian, tra i cocktail, è classificato come un after dinner, il cui ingrediente principale è la Vodka, e, a parer mio, mai appellazione è stata data più saggiamente. E’ una degna conclusione ad una piacevole serata, non troppo dolce, con dei richiami al profumo e al sapore del caffè e la morbidezza della crema di latte.

Il nome di questo cocktail, ha una doppia sfaccettatura; oltre, al chiaro riferimento al colore ed all’ingrediente principale, la Vodka, il sottile significato di White Russian, tradotto Russo bianco, fa riferimento ai Bianchi, e cioè gli anti-bolscevichi della guerra civile russa.
Il nome nasconde quindi un celato riferimento politico, visto, tra le altre cose, che il White Russian è stato inventato per un ambasciatore americano nel periodo della guerra fredda.

La lavastoviglie: Consigli pratici per l’uso

La maggior parte di noi dedica poco tempo alla lavastoviglie: si caricano i piatti, si aggiunge il detegente e si gira la manopola. Ma scopriamo come, con un con un po’ di organizzazione in più, potremmo tenere lontani i segni del tempo e dell’usura delle nostre stoviglie e mantenerle linde come il primo giorno.

La maggior parte delle lavastoviglie ha un raccoglitore superiore e uno inferiore, e un cestello per le posate. Qualche modello ha anche un terzo livello solo per gli utensili più piccoli. Queste separazioni sono utilissime, utilizzatele sempre, in quanto consentono ad ogni pezzo all’interno di non essere in contatto con gli altri, cosa che dovremmo sempre cercare di evitare. Se usate un modello col cestino, dovreste alternare le posate mettendole una verso l’alto e una verso il basso, per organizzare lo spazio in modo più efficiente. Non permettete mai alle posate di acciaio (stainless steel) di venire a contatto con l’argento. Perchè questo contatto causerebbe una reazione elettrolitica che macchierebbe i vostri utensili in acciaio. E dato che la maggior parte delle posate in argento ha una lama in acciaio, vi consigliamo vivamente di non lavarle in lavastoviglie.

Sul ripiano in basso caricate i piatti, dividendo quelli grandi dai piccoli. Mettete le pentole e le padelle più grandi lungo i lati. Riempite il livello superiore di tazze, bicchieri e piattini più piccoli, facendo attenzione a disporre tutto in modo che da non toccarsi, per evitare che si scheggino.
Prima di mettere tutte le stoviglie nella lavapiatti date un’occhiata attenta a dove esce l’acqua – o se gli ugelli sono più di uno – in questo modo potrete essere sicuri di fare un buon lavoro, tenendo conto del lato verso il quale dovrete rivolgere gli oggetti per esporre il lato più sporco verso il getto dell’acqua.

Poi ricordatevi che la programmazione del ciclo di lavaggio dipende necessariamente da che tipo di utensili da cucina dovete pulire. Lavaggio intenso per pentole e tegami, un ciclo più gentile, per quello che riguarda cristalleria e porcellane.
Se lo sporco pensate che sia davvero ostinato, sciacquate sommariamente gli oggetti prima di inserire nei cestelli.

Il rame in cucina: pregi e difetti

Il rame è il materiale con cui erano fatti tutti i tipi di pentole e tegame fino ai primi del ‘900. Poi arrivò l’alluminio, più leggero, più moderno e più economico a prendere il suo posto. Oggi nonostante la grande varietà di materiali con cui vengono fabbricate le pentole, il rame resta uno di quelli più pregiati ed ogni cuoco che si rispetti ne conosce i pregi.

Il rame ha un’elevatissima capacità di condurre il calore; capacità che risulta essere anche omogenea permettendo di cuocere i cibi nel migliore dei modi, senza restare attaccati al fondo. L’acciaio, ad esempio, ha un basso indice di trasmissione termica provocando così una temperatura molto più alta sul fondo che non sui bordi, motivo per cui il cibo tende ad attaccarsi. Non fatevi però trarre in inganno: non basta solo che una pentola sia di rame per garantirvi la qualità nella cottura, ma deve essere considerato anche lo spessore della lamina. Quindi rassegnatevi: una buona pentola di rame non sarà mai leggera!

REGALI SHOCK PER CUCINE CHIC

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Ce ne sono per tutti i gusti: pentole d’argento, vasetti in corno, piatti “origami”: sono oggetti unici e preziosi da regalarsi o da regalare, (ma solamente a persone molto speciali, visto i prezzi) come la tovaglietta all’americana stile trompe d’oeil, che Bose propone a 105€, o i bicchieri di cristallo intagliati per acqua e vino realizzati dall’azienda francese LALIQUE (da 100€ l’uno). Più abbordabile lo schiaccia-patate “Twin select”, di Zwilling J.A. Henckels (30€) che promette “un finissimo purè di patate con pochi e semplici gesti”: design decisamente nuovo per un utensile proposto in tutte le forme, a partire dalla vecchia e noiosa versione con la manovella!