Barolo: WiMu, il Museo del Vino

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Il WiMu è il Museo del Vino a Barolo, un’opera grandiosa che ha richiesto 44 mesi di lavoro,  3 mesi di studi scientifici  e il lavoro di 270 professionisti, coordinati dal grande architetto svizzero Francois Confino. Il risultato ottenuto è semplicemente geniale, improntato sull’approcio più infantile dell’uomo alla vite. Come hanno già scritto alcuni critici, nulla è come l’immaginazione di un bambino, che fissa nella memoria i concetti che gli interessano. Ecco allora che il WiMu è stato creato con itinerari ricchi di giochi di luci, musiche, immagini, suoni, filmati e giochini dinamici che sollecitano la partecipazione attiva del visitatore, abbandonando le vecchie ideologie standardizzate di esposizione di documenti e attrezzature storiche.

Dall’inaugurazione del settembre 2010 sono stati circa 100 mila i visitatori, che hanno percorso un itinerario obbligatorio dalla particolare struttura del castello: si sale in ascensore al terzo piano, poi si percorrono in discesa i circa 2 mila  metri quadri di superfici espositive.

Si inizia dalla descrizione dei tempi del vino: il clima, il sole, la geologia dei suoli e il lavoro in vigna; poi la vendemmia e la maturazione del vino nelle botti. L’uomo è sempre protagonista e si descrive l’apporto del vino alla qualità della sua vita, il tutto in armonia, anche il lavoro faticoso che rende rugose le mani del vignaiolo. Si conclude con sale tematiche, dedicate alle raffigurazioni fornite al vino dalla musica, dalla letteratura e dal cinema.

Il piano intermedio è dedicato alla storia del castello e dei Marchesi Falletti, di cui sono visibili ambienti e arredi, compresa la celebre biblioteca che fu riordinata da Silvio Pellico. Storie di vino, del vino nella storia, delle arti e dell’arte della gastronomia.

Naturalmente, prima di uscire dal castello, il visitatore incontra il tempio del turismo enogastronomico: vini ed altri prodotti tipici del territorio, in degustazione e in vendita. Tante idee regalo per il Natale che si avvicina. Ancora più sotto l’Enoteca Regionale del Barolo, costituita alcuni decenni fa dal Consorzio degli undici Comuni di Barolo.

Foto Courtesy: WiMu

Info e prenotazioni: www.wimubarolo.it