Alimentazione sana? Il primato non è dell’Italia

Alimentazione sana primato non Italia

Tutti ci invidiano la dieta mediterranea, sinonimo da sempre di alimentazione sana e bilanciata, tanto da essere considerata un modello da seguire. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare però, non è l’Italia a conquistare il primato nel settore, bensì l’Olanda. Questo il risultato diffuso da Oxfam sulla base del Good Enough to Eat, ovvero l’indice sull’alimentazione globale ricavato sulla base della comparazione tra diversi fattori, come ad esempio sia la qualità che la quantità del cibo che la facilità di reperibilità degli alimenti.

 

Il fatto di potere accedere ad un tipo di alimentazione ricco di tutti gli alimenti necessari, caratterizzati dalla qualità e dal costo non elevato non è sempre agevole, anche quando si parli di Paesi Sviluppati. Ciò diventa di facile comprensione nel momento in cui si faccia riferimento all’accesso agli alimenti, che purtroppo non sono fruibili allo stesso modo su tutto il territorio: in sostanza non esiste una quantità di cibo sufficiente a sfamare l’intera popolazione mondiale.

A tali conclusioni si è arrivati attraverso un’attenta analisi, da parte di Oxfam, a partire da 4 quesiti in particolare, ovvero se le persone abbiano a disposizione una quantità sufficiente di cibo, se possano permetterselo, se questo sia di buona qualità ed ancora quali siano i risultati negativi relativamente alla dieta, ovvero quali siano i livelli di obesità e diabete tra la popolazione.

Come forse è facile desumere il primato spetta all’Europa, ma con sorpresa non all‘Italia. Tra i 125 Paesi presenti nella classifica al primo posto, infatti, si classifica l’Olanda, mentre nelle prime 12 posizioni la maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale. A chi si chieda invece come stiano messi gli Stati Uniti, non compaiono, così come il Regno Unito, se non più in là nella classifica. In particolare, l’America si posiziona al secondo posto all’interno della classifica dei paesi peggiori per quanto riguardi l’obesità, ciò anche in virtù del maggiore prezzo della frutta e della verdura rispetto agli alimenti poco sani.

 

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