Tre ristoranti italiani nella classifica della 10 edizione di World’s 50 Best Restaurants

Tre ristoranti italiani classifica 10 edizione World’s 50 Best Restaurants

Si è appena conclusa la decima edizione di World’s 50 Best Restaurants award, di cui la rivista Restaurant è responsabile dell’organizzazione sotto il patrocinio di Acqua Panna e San Pellegrino. Per il terzo anno consecutivo si è aggiudicato il primo posto il ristorante Noma, in Danimarca, di Redzepi. Vittoria probabilmente dovuta alla meticolosa attenzione dedicata ai particolari. L’Italia comunque ha potuto contare su ben tre ristoranti presenti in classifica con l’Osteria Francescana di Massimo Bottura (famoso per il fatto di creare i suoi piatti traendo spunto dal mondo dell’arte) che si è posizionato al quinto posto, Le Calandre di Massimiliano Alamjo, famoso per la migliore cucina rustica al 32° ed infine Il Canto di Siena al 46°.

Ma più in generale l’Europa riesce comunque a dominare la classifica con ben 7 ristoranti francesi, e 5 spagnoli. Il premio Highest New Entry (Migliore new entry), va invece ad ristorante Dinner by Heston Blumenthal, titolo che lo scorso anno era spettato a The Ledbury di Brett Graham a Notting Hill che quest’anno invece si aggiudica il premio per la miglior scalata avanzando di ben 20 posti rispetto allo scorso anno. Un notevole balzo in avanti è stato fatto anche dal ristorante che lo scorso anno si aggiudicato il premio One To Watch (Ristorante da tenere d’occhio) e che quest’anno è salito in classifica di 37 posti donando alla Svezia un motivo di orgoglio.

Il premio One to Watch di questa edizione invece è andato al ristorante La Grenouillère, di Alexandre Gauthier, contraddistintosi per la sua cucina a tratti ribelle e volta a valorizzare i prodotti della sua regione. Continuando il premio Chefs’ Choice (Scelta degli chef), è stato assegnato a Mugaritz di Andoni Luis Aduriz, classificatosi al 3° posto. Lo stato ad avere il numero maggiore di ristoranti in classifica sono stati gli Stati Uniti con ben 8 in classifica dei quali il primo è stato il newyorkese Per Se, dello chef  Thomas Keller.

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