Semplici o ricche prepariamo le frittelle di Carnevale?

Eh si, il Carnevale si avvicina inesorabilmente, sembra ieri che ci ritrovavamo intenti a festeggiare il Natale tra pandori e panettoni da preparare e cenoni da organizzare e siamo giunti già a fine Gennaio. Non so voi ma io ho già iniziato la mia produzione carnevalesca, domenica è stata la volta delle frittelle: ne ho provate due varianti, trovate tempo fa sul web, non ricordo più dove quindi me ne scusino gli autori, le stesse che vi propongo in questo articolo. La prima versione è quella delle frittelle semplici, la seconda quella arricchita con uvetta sultanina e pinoli, più ricca rispetto alla prima e forse più in sintonia con l’atmosfera carnevalesca. A me sono piaciute entrambe a dir la verità. A voi la scelta …

La torta campagnola Paneangeli e l’olio d’oliva

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Non so voi ma le ricette della Paneangeli le adoro. Come vado matta pure per i loro ricettari: ne ho alcuni conservati gelosamente da diversi anni, qualcuno pieno di macchie di olio, un pò impolverato di farina, segnato insomma dai diversi anni, ma non solo, anche dall’uso spasmodico che ne ho fatto. Le ricette della Paneangeli mi regalano un senso di tranquillità, riescono sempre, ma anche il sapore antico della tradizione, è come se fosse il ricettario della nonna, quello di casa, non so se mi spiego. Ecco perchè continuo a raccoglierli e a ordinarli su internet non appena vengo a conoscenza sul loro sito del fatto che ce ne sia in circolazione uno nuovo, e non esito a provarne le ricette in tutta tranquillità. Non a caso oggi vi propongo la torta campagnola, una torta semplice, da colazione, da perfetto inzuppo, ideale per incominciare bene la giornata ma senza appesantirsi troppo.

Torta sforzesca: un mix di frutta secca

TEMPO: 1 ora | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Nel periodo rinascimentale in cui Ludovico il Moro era, di fatto, il vero signore di Milano e dei suoi vasti possedimenti, anche la cucina attraversò un lungo periodo di gloria nelle numerose feste che si susseguirono negli intervalli di tempo tra una guerra e l’altra. I maestri pasticcieri erano i grandi protagonisti con preparazioni monumentali di grande effetto scenografico.

 In un vecchio ricettario dell’epoca abbiamo però rintracciato alcuni dolci di carattere quasi “moderno” come la “torta sforzesca” qui proposta. Per gli autori esiste una generica indicazione “da maestri napoletani”, a significare che fin da allora i pasticcieri napoletani godevano di grande prestigio presso le Corti italiane e quella degli Sforza era tra le più ambite.

Per rendere più gradevole questa preparazione ci siamo però concessi una sola eccezione: l’aggiunta di un poco di cioccolato fondente in sostituzione di alcune spezie oggi introvabili. Il risultato finale è così ancora più interessante.