Problematiche sessuali, interessante conferenza a Roma sui fastidi vaginali

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Un pomeriggio per donne Fa-Vo-Lo-SeX”: si chiama così l’evento che è stato organizzato nella Capitale, guidato in modo impeccabile dalla dottoressa Barbarulo, famosa sociologa nonché coordinatrice di un’apposita piattaforma web, ovvero VediamociChiara. Erano più di trecento le persone presenti all’interno della sala, così come hanno superato quota 1000 gli utenti collegati in streaming da ogni parte d’Italia, per scoprire qualcosa in più sull’universo della sessualità, con le relative conseguenze e rapporti con la salute, una volta compiuti i 50 anni.

Capire come comportarsi, anche dal punto di vista psicologico, nel caso in cui la donna dovesse soffrire di secchezza vaginale è molto importante anche per il benessere della coppia. Infatti, spesso e volentieri, come è stato ampiamente messo in evidenza dal prof. Jannini, interviene quella che viene definita reazione a catena: ovvero, i continui fastidi che la donna avverte nel corso dell’atto sessuale non fanno altro che riflettersi a livello inconscio e mentale sul suo partner, il cui calo del desiderio sarà la principale conseguenza. Una situazione che, a sua volta, si ripercuoterà ancora di più sulla donna, che la vivrà come un altro rifiuto nei suoi confronti.

Non solo, dal momento che, come sottolineato dalla dottoressa Roberta Rossi, anche il semplice timore di avvertire una sensazione dolorosa che viene causata dal vero e proprio rapporto sessuale, può provocare situazioni poco piacevoli all’interno della coppia. Infatti, spesso la donna può avere paura anche solo di un abbraccio o una carezza, sperando che tali gesti non si tramutino poi in un approccio sessuale e, di conseguenza, ad avvertire nuovamente dolore. Riuscire ad affrontare tutte queste situazioni vuol dire anche migliorare il rapporto di coppia: come ben spiegato dalle dottoresse Draghi e Tripodi, che sono intervenute durante il talk-show, i casi di secchezza vaginale, da qualche anno a questa parte, si possono curare optando anche per trattamenti non ormonali, con una nuova terapia che sta dando buoni frutti già da un paio di anni.

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