A seguito di tre decessi per botulismo, due in Calabria e uno in Sardegna, i Carabinieri del NAS (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) hanno intensificato i controlli su food truck, sagre e festival, sequestrando beni per un valore complessivo di 300.000 euro nei primi giorni di agosto.
I dati dei controlli
Dal 1° gennaio al 12 agosto 2025, i controlli dei NAS sono stati 86, quasi la metà dei quali (40) non conformi. Il totale dei sequestri ammonta a oltre 600.000 euro, a cui si aggiungono le sanzioni:
Sequestri: 10 strutture, più di 700 chili di alimenti e 120 litri di liquidi.
Sanzioni: 43 amministrative (per oltre 36.000 euro) e 6 penali.
Persone segnalate: 33 all’autorità amministrativa e 5 a quella giudiziaria.
I controlli hanno interessato anche l’associazione “Fiesta Latina”, coinvolta nel caso della donna deceduta a Cagliari.
Le autopsie sulle due vittime in Calabria, Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno, hanno confermato la morte per botulismo, causata da un panino con salsiccia e friarelli. Le indagini della Procura di Paola vedono indagate dieci persone, tra cui l’ambulante che ha venduto il panino, tre responsabili delle ditte produttrici dei prodotti e sei medici delle strutture sanitarie che hanno curato le vittime. Le accuse ipotizzate sono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
Statistiche sul botulismo? Secondo il sistema di sorveglianza nazionale, dal 2001 al 2024 sono stati registrati 1.276 casi clinici sospetti di botulismo, di cui 574 sono stati confermati in laboratorio. La maggior parte dei casi confermati (91,6%) è di tipo alimentare. Il tasso di mortalità si è ridotto dal 3,8% (2001-2011) al 2,6% (2012-2024).
A seguito di accertamenti, le autopsie sulle due vittime in Calabria, Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno, hanno confermato l’intossicazione da botulino. I due erano deceduti dopo aver consumato un panino con salsiccia e friarelli presso un food truck. La conferma dell’intossicazione è supportata anche dall’indice di asfissia rilevato sui corpi.
Gli esami, condotti da esperti dell’Università Magna Grecia di Catanzaro e del centro nazionale di riferimento per il botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità, incaricati dalla procura, si sono svolti a Catanzaro per D’Acunto e a Lagonegro per Di Sarno. L’indice di asfissia riscontrato sulle vittime ha ulteriormente avvalorato l’ipotesi di botulismo.
Gli accertamenti hanno anche rivelato tracce di cime di rapa, su cui verranno effettuate ulteriori analisi. Ai lavori autoptici hanno partecipato anche i consulenti delle parti coinvolte, incluso il medico Mirko Massimilla, che rappresenta alcuni dei sanitari indagati.
La speranza è che i maggiori controlli delle autorità possano far rientrare subito l’emergenza connessa al botulino.