Le nuove tendenze che emergono dal Bacardi Cocktail Trends Report 2026 sul beverage

Sono state svelate le cinque principali tendenze del mondo dei cocktail e a svelarle è stato il Bacardi Cocktail Trends Report 2026, giunto alla sua settima edizione e realizzato in collaborazione con The Future Laboratory. Attraverso sondaggi tra gli addetti ai lavori e consumatori, ecco che si è arrivati ad offrire una visione chiara sull’evoluzione delle esperienze di consumo, sui nuovi sapori emergenti e su come i giovani consumatori si approcceranno al mondo dei cocktail nel prossimo anno.

Bacardi Cocktail Trends Report 2026
Bacardi Cocktail Trends Report 2026

Le sentenze che arrivano direttamente dal Bacardi Cocktail Trends Report 2026

Secondo Sean Kerry, Vice President Global On-Trade di Bacardi, si sta assistendo a un cambiamento significativo nel comportamento della Generazione Z. Questa fascia d’età non sta riducendo il consumo totale di alcol, ma sta piuttosto optando per modalità di consumo più leggere e consapevoli, spesso anticipate a momenti più precoci della giornata.

Martin Raymond, cofondatore di The Future Laboratory, sottolinea che il concetto di valore si sta trasformando: non è più legato alla scarsità o allo status, ma alla profondità dell’esperienza. Questo include la tracciabilità e la provenienza degli ingredienti, le storie autentiche che si celano dietro ogni drink e la capacità di trasformare un momento di consumo in un’esperienza ricca di significato e memorabile. Vediamo a questo punto quali sono le tendenze a riguardo.

Prima tendenza è l’afternoon society. Ora l’happy hour si sposta nel pomeriggio. I “daycaps” sono cocktail consumati subito dopo la chiusura della giornata lavorativa, fungendo da micro-celebrazioni. I consumatori più giovani guidano questo spostamento, preferendo Spritz, cocktail legati all’umore e porzioni più piccole, in linea con le nuove routine quotidiane.

Il rewilding connection invece si basa su quella voglia di staccarsi per un po’ dal digitale, ecco che i bari offrono momenti condivisi e rituali privi di schermi, proponendo intrattenimenti analogici che incoraggiano conversazioni reali, riscoprendo il profondo valore sociale del bere insieme. La terza tendenza è la new locology, con i bar che si trasformano in veri e propri laboratori, esaltando il gusto degli ingredienti a chilometro zero ed enfatizzando il contesto e la storia locale di ogni preparazione, rispondendo alla crescente domanda di trasparenza e autenticità.

Non manca poi the liquid experience IP, qui il cocktail diventa una vera e propria esperienza di lifestyle che intercetta i mondi della moda, della musica, del design, dei viaggi e dello sport. I consumatori cercano brand che riflettano la loro identità. Infine c’è la more is more mixology, dove è il maximalismo a farla da padrone. Si punta su cocktail decisamente più scenografici, creando un vero e propri show con guarnizioni metalliche, perle commestibili, fiamme e bicchieri d’effetto.