Il segreto del successo del “Cardinale”, cocktail del momento

Il Cardinale è un cocktail italiano meno famoso del suo celebre cugino, il Negroni, ma vanta una storia ricca che lo sta riportando alla ribalta. Mentre il Negroni è un aperitivo deciso e robusto, il Cardinale offre un’alternativa più sobria e raffinata, pur mantenendo un colore rosso vibrante. Esteticamente sono molto simili, ma gli ingredienti sono differenti ed ovviamente cambia anche il sapore.

Cardinale
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Focus sul successo del “Cardinale”, cocktail preferito da tanti

La nascita di questo cocktail si attesta nella Roma degli anni Cinquanta, in un’epoca di grande fermento culturale e sociale. La città, crocevia della Dolce Vita, attirava star di Hollywood, diplomatici e figure di spicco del Vaticano. L’Hotel Excelsior in Via Veneto era il cuore di questo mondo, un luogo dove la cultura della miscelazione iniziava a farsi strada.

Fu qui che il capo barman Giovanni Raimondo, un professionista dal gusto impeccabile, creò un drink su misura per uno dei suoi clienti più assidui: il Cardinale Schumann, un alto prelato tedesco. Schumann desiderava una versione meno alcolica e più leggera del classico Negroni. Raimondo rispose a questa richiesta sostituendo il vermouth rosso con un vino bianco secco, in particolare un Riesling, il vino preferito del Cardinale.

Per arricchire il sapore, aggiunse anche chiodi di garofano e un tocco di cannella, dando vita a un drink dal carattere unico. Con il tempo, per semplificare la preparazione e renderla più adatta al servizio nei bar, la ricetta fu standardizzata. Il Riesling venne sostituito dal vermouth dry, mantenendo inalterato il suo colore distintivo che ricordava l’abito rosso cardinalizio. La ricetta moderna del Cardinale, così come la conosciamo oggi, prevede gin, Campari e vermouth dry in proporzioni bilanciate.

Gli ingredienti vengono mescolati in un mixing glass con ghiaccio e serviti in una coppetta da cocktail ben fredda, solitamente guarnita con una scorza di limone che aggiunge un tocco aromatico e rinfrescante. A differenza del Negroni, la cui ricchezza deriva dal vermouth rosso, il Cardinale si distingue per il suo profilo aromatico più secco e pulito, ideale per chi cerca un aperitivo meno dolce.

Nonostante sia meno diffuso rispetto ad altri grandi classici, il Cardinale continua a essere apprezzato nei bar storici di Roma e in quelli di nicchia che ne riscoprono il fascino. Questo cocktail è una testimonianza di un’Italia che, pur tra austerità e mondanità, sapeva creare eleganza e raffinatezza.

Il Cardinale non è solo un drink, ma un pezzo di storia liquida che racchiude il gusto e lo stile di un’epoca. Senza dubbio nella Capitale è più consumato rispetto ad altre zone d’Italia, ma negli ultimi anni ha avuto modo di farsi nuovamente strada ed essere una valida alternativa al solito Negroni.