Il Pimm’s è il cocktail che sta spopolando a Wimbledon

Il caldo inusuale di oltre 30 gradi ha dominato finora Wimbledon, mettendo alla prova sia i tennisti, da Alcaraz a Zverev, che gli spettatori. Questa anomalia climatica ha influenzato persino le tradizioni culinarie del torneo, con un calo nel consumo delle iconiche fragole con panna, il classico dessert del più antico e conservatore evento del Grande Slam.

Pimm's
Pimm’s

Nonostante il caldo, l’abbigliamento rigorosamente bianco rimane una regola ferrea in campo, come stabilito dal regolamento dell’All England Lawn Tennis and Cricket Club fin dalla fine dell’Ottocento. Tuttavia, se le quotazioni di “Strawberries and Cream” sono in ribasso, non si può dire lo stesso del Pimm’s, il cocktail rinfrescante che incarna l’essenza dell’estate britannica e lo spirito british.

È diventato un simbolo del torneo tanto quanto il Mint Julep per il Kentucky Derby. Il Pimm’s, che si fregia del Royal Warrant dal 2010, è così radicato nella cultura inglese che persino membri della famiglia reale, come re Carlo e Catherine, sono stati immortalati con un bicchiere in mano. Il primo chiosco ufficiale del Pimm’s a Wimbledon ha aperto nel 1971, ma il legame tra il torneo e il drink risale a decenni prima.

La Pimm’s Cup è la bevanda più popolare non solo a Wimbledon, ma anche in altri eventi mondani come il Royal Ascot, il Chelsea Flower Show e la Henley Royal Regatta. Questo celebre drink fu creato nella prima metà dell’Ottocento da James Pimm, proprietario di un Oyster Bar vicino alla Banca d’Inghilterra. Inizialmente, lo offriva ai suoi clienti come tonico digestivo. La ricetta originale del Mister Pimm’s è una miscela segreta a base di gin, chinino, erbe e spezie. Il suo gusto caratteristico è agrodolce, con il gin appena percepibile e note predominanti di frutta, arancia amara caramellata e un leggero accenno amaro ed erbaceo.

Il Pimm’s veniva servito in un bicchiere speciale chiamato “Cup No.1“, da cui deriva il nome ufficiale del drink. Il suo colore ricorda quello del tè freddo, ma è riconoscibile dalle sue inconfondibili guarnizioni: una sottile fetta di cetriolo, un rametto di menta, una fetta di limone, una d’arancia e, a seconda della stagione, una fragola tagliata a metà o una ciliegina.

Il successo del Pimm’s fu così clamoroso che negli anni furono introdotte diverse varianti, tutte numerate in base al distillato di base: Pimm’s No.2 (scotch whisky), No.3 (brandy), No.4 (rum), No.5 (rye whiskey) e No.6 (vodka). Attualmente, solo le versioni a base di gin, brandy e vodka sono sopravvissute. Dopo una breve pausa negli anni ’70, il Pimm’s è tornato protagonista dell’estate britannica grazie all’acquisizione da parte del colosso Diageo negli anni ’80.

La ricetta originale servita a Wimbledon, perfetta per essere preparata in caraffa e condivisa, prevede 50 ml di Pimm’s, 100/120 ml di limonata e due gocce di Angostura bitter. Si guarnisce con cetriolo, menta, limone, arancia e fragole o ciliegine. Esistono anche varianti lussuose come il Pimm’s Royal, con l’aggiunta di champagne.