Nuovi spunti sul Prosecco DOC, in vista di un periodo dell’anno, quello natalizio, in cui il consumo per forza di cose aumenta in modo significativo. Il Prosecco DOC, eccellenza italiana che vanta il primato nazionale con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, si dota di un nuovo e potente strumento di difesa: il contrassegno di Stato. Questo minuscolo dettaglio, una fascetta tricolore applicata al collo di ogni bottiglia, assume un valore strategico fondamentale, agendo come scudo contro la dilagante piaga della contraffazione e rafforzando la reputazione globale dell’enologia italiana.

Come riconoscere un vero Prosecco DOC
Prodotto dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), il nuovo sigillo è stato presentato ufficialmente a Roma il 20 novembre, in un evento che ha visto la partecipazione delle più alte cariche istituzionali coinvolte nel progetto. L’adozione del contrassegno da parte del Prosecco DOC non è casuale: è la risposta tangibile alla necessità di proteggere un patrimonio enologico tra i più imitati al mondo.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha inquadrato l’iniziativa come una vera e propria sfida culturale ed economica. Sottolineando la qualità enogastronomica superiore dell’Italia, ha definito la difesa dei prodotti originali una “battaglia quotidiana” cruciale. Ha inoltre richiamato la responsabilità delle istituzioni nel tutelare un settore che genera non solo valore, ma anche identità e occupazione. Ogni imitazione, ha ricordato, rappresenta un danno economico diretto per il Paese, un pezzo di economia sottratto alla filiera legittima.
Anche il ministro Francesco Lollobrigida ha evidenziato il ruolo strategico della collaborazione tra il Ministero e il Poligrafico, assegnando al Prosecco DOC – il vino italiano più venduto a livello globale – un forte valore simbolico. L’obiettivo è chiaro: offrire un elemento di garanzia in più, un contrassegno non imitabile che assicuri al consumatore di ritrovare la qualità che si aspetta da un prodotto italiano certificato. Questa protezione è pensata non solo per il mercato nazionale, ma soprattutto per i consumatori internazionali, la cui fiducia è determinante per il continuo successo del Prosecco.
Il Consorzio di tutela ha rivendicato con soddisfazione il proprio ruolo pionieristico. Il presidente Giancarlo Guidolin ha definito la fascetta tricolore un “simbolo concreto di autenticità”, mettendo in luce l’aspetto tecnologico del nuovo sistema. Il sigillo, infatti, integra un QR code che consente una tracciabilità avanzata della bottiglia, garantendo maggiore sicurezza e trasparenza lungo l’intera filiera produttiva. Le prime bottiglie a esibire con orgoglio il nuovo contrassegno saranno quelle speciali dedicate alle prossime Olimpiadi invernali, un’occasione perfetta per rilanciare l’immagine internazionale del prodotto.
Per Paolo Perrone, presidente dell’IPZS, il nuovo contrassegno segna una tappa fondamentale nel percorso di modernizzazione degli strumenti a tutela del Made in Italy. L’aver apposto il simbolo dello Stato e il tricolore sulle bottiglie, in sinergia con il Ministero e la filiera, costituisce un potente strumento anticontraffazione che offre una garanzia di qualità certificata. In sintesi, la fascetta tricolore è molto più di un ornamento: è un baluardo per l’autenticità e la trasparenza, a beneficio di produttori e consumatori in tutto il mondo.