Occhio alla selezione dei cibi di stagione. Durante la nostra routine quotidiana tendiamo a sottovalutare l’impatto che le nostre scelte individuali possono avere sull’ambiente che ci circonda. Potrebbe sembrare sorprendente, ma persino un gesto apparentemente semplice come selezionare con maggiore attenzione i cibi che mettiamo nel carrello della spesa e portiamo sulle nostre tavole può rappresentare un contributo significativo alla salvaguardia della natura e alla promozione di uno stile di vita più sostenibile.
Focus sui cibi di stagione a maggio
Un passo fondamentale in questa direzione è prediligere i cibi di stagione. Nei supermercati moderni, infatti, la disponibilità quasi costante di qualsiasi prodotto in ogni periodo dell’anno ha distorto la nostra percezione della stagionalità. Orientarsi verso ciò che la terra offre naturalmente in un determinato momento dell’anno è, invece, un ottimo punto di partenza per ridurre il nostro impatto ambientale e riscoprire sapori autentici. I cibi di stagione sono intrinsecamente più sani.
Crescono secondo i loro tempi, sfruttando la luce del sole e le condizioni climatiche ideali del periodo, il che riduce notevolmente la necessità di ricorrere a grandi quantità di concimi chimici, pesticidi, conservanti o maturanti artificiali. Questi additivi sono spesso impiegati per forzare lo sviluppo di prodotti fuori stagione o per garantirne la conservazione durante lunghi trasporti.
Crescendo naturalmente, i cibi di stagione sviluppano al meglio le loro proprietà organolettiche: sapore, profumo e consistenza sono più intensi e genuini. Sono inoltre più ricchi di nutrienti essenziali, vitamine e minerali, poiché raccolti al giusto punto di maturazione. Optare per la stagionalità offre molteplici benefici che vanno oltre la salute personale.
Dal punto di vista ambientale, la riduzione nell’uso di sostanze chimiche comporta una minore dispersione di inquinanti nel suolo e nelle acque, preservando la biodiversità e la fertilità della terra. Inoltre, gli alimenti coltivati localmente e nel loro periodo naturale richiedono trasporti significativamente inferiori rispetto ai prodotti importati da lontano o coltivati in serre riscaldate.
Meno trasporti significano meno emissioni di gas serra dovute ai combustibili fossili, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e a mitigare il cambiamento climatico. Questo comporta anche in un vantaggio economico diretto per il consumatore. Abbattendo i costi legati a conservazione, maturazione forzata e lunghi tragitti, i prodotti di stagione tendono a essere più convenienti. Mangiare più sano, ridurre l’impatto sul pianeta e risparmiare diventano così obiettivi perfettamente allineati.
Vediamo a questo punto quali sono i prodotti di maggio, quelli che bisognerebbe consumare a tavola in questo periodo. Per la verdura di stagione spazio a carote, fagiolini, fave, asparagi, cetrioli, rape, catalogna, zucchine, cipolle (anche cipollotti), spinaci, carciofi, scalogno, diverse varietà di cavoli, rucola, crescione, ravanelli, taccole, finocchio, rafano, porro, indivia, barbabietola, lattuga, pomodori (in alcune aree), patate novelle e piselli.
La frutta di stagione comprende invece fragole, albicocche, ciliegie, pesche precoci, sanguinelle, pere (varietà tardive), pompelmi, e le prime nespole. Infine il pesce di stagione (in base alle zone e normative locali) spazio a tonno, pesce spada, acciuga, dentice, cefalo, spigola, merluzzo, sogliola, nasello, sardina.