Mogo HI-Fi Bar & Dining tra i locali più cool del momento a Milano

Mogo HI-Fi Bar & Dining si presenta come una delle aperture più attese nel panorama milanese, stabilendosi nel dinamico quartiere Isola, all’interno del polo ex industriale di Scalo Farini. Precisamente in Via Bernina 1C, dove un tempo sorgeva la birreria Edit, il locale incarna la filosofia del listening bar, un format in cui l’esperienza musicale è elevata a protagonista grazie a un impianto audio di altissima qualità, affiancata da una proposta gastronomica e di cocktail pensata per la condivisione.

Mogo HI-Fi Bar & Dining
Mogo HI-Fi Bar & Dining

I punti di forza di un locale come Mogo HI-Fi Bar & Dining

Il progetto nasce da una sinergia tra diverse realtà creative del territorio. Polifonic, uno dei festival musicali più stimati, e Burro Studio, agenzia di comunicazione con una forte impronta musicale, si sono uniti per dare forma all’ambiente. A completare l’offerta culinaria sono lo chef Yoji Tokuyoshi (già noto per Bentoteca, Katsusanderia e Pan) e la socia Alice Yamada. Il nome stesso, “Mogo”, che in lingua Sotho (Sudafrica) significa “insieme” o “unione”, riassume lo spirito collaborativo e le passioni dei fondatori, tra cui Matteo Larghi e Marco Sala, ispirate dai loro viaggi e dall’amore per la cucina orientale e la musica.

Il design curatissimo, affidato a Giorgia Longoni Studio, evoca l’estetica dei Jazz Kissa giapponesi, pur declinandola in uno stile moderno e industriale su una superficie di 400 mq con 99 coperti. La palette cromatica si concentra sul verde bosco e sui toni naturali, arricchita da arazzi dell’artista Andrea Corvino. L’ambiente è studiato per mutare dalla luminosità diurna all’intimità serale, completato da un dehors esterno e una terrazza per eventi privati.

La selezione musicale è centrale, con una consolle in primo piano e serate curate dai fondatori, che spaziano dal jazz all’elettronica. La proposta gastronomica, pur avendo una marcata influenza dello chef Tokuyoshi, non si definisce puramente giapponese, ma un’esplorazione di ricette nipponiche twistate con ingredienti locali e internazionali, in un’ottica che guarda a diverse culture.

L’offerta si articola in tre momenti distinti: un pranzo più rapido e informale (proposto in un formato simile a un bentobox), la cena che rappresenta il fulcro dell’esperienza con piatti rigorosamente da condividere (come Tuna ajitama, Pollo teriyaki, ma anche Focaccia e mortadella, a testimonianza della contaminazione), e infine il brunch nel weekend, con opzioni come burger, avo-toast e uova in diverse preparazioni.

La carta dei cocktail, sviluppata in collaborazione con il bartender Morris Maramaldi, è pensata per armonizzarsi perfettamente con i sapori dei piatti, proponendo twist innovativi su classici, come il Martini Black Saffron o il Tokyo Dub (tutti offerti al costo di 16€). Il bar vanta inoltre una bottigliera di pregio con una collezione esclusiva e ricercata di whisky giapponesi, scotch, mezcal, gin e sake provenienti da tutto il mondo, completando così l’esperienza sensoriale di Mogo.