Pesca (Prunus persica)

pesca

Pesca (Prunus persica)

Francese: pêche; Inglese: peach; Spagnolo: persa; Tedesco: pfirsich.

Caratteristiche generali

La pesca è il frutto dell’albero di pesco, piccolo arbusto della famiglia delle Rosaceae che può raggiungere i 5 m d’altezza.  La pianta ha foglie lanceolate ed obovate a margine dentellato e sviluppa fiori rosa dal gradevole profumo. Il frutto è una grossa drupa rivestita di peluria; la polpa ha colore solitamente giallo e venature rosse, e circonda un nocciolo legnoso.

Varietà esistenti

Le varietà più diffuse di pesca includono la pesca gialla, la pesca bianca (dalla polpa chiara), la percoca (prodotta in Campania), la pesca noce, la merendella (tipica della Calabria).

Stagione e diffusione

Largamente diffuso in Italia, dov’è coltivato dal mare sino ai piedi dei massicci montuosi,  il pesco è originario della Cina, dov’era presente già 2 millenni prima di Cristo.

Proprietà

La droga ricavata dalla pianta (frutti, foglie, fiori) ha proprietà rinfrescanti, dissetanti, regolatrici dell’intestino, dietetiche, emollienti, sedative.

La pesca è un frutto ricco di Vitamina A, B, C potassio e zuccheri.

Per 100 g (28 Kcal) di pesche abbiamo:

89,6 g di acqua;

0,9 g di proteine;

0,1 g di lipidi;

6,8 g di glucidi;

2,4 g di fibra alimentare;

Raccolta Conservazione

La raccolta delle pesche ha luogo dal mese di maggio sino a settembre.

Si raccomanda di conservare le pesche in frigo, specialmente d’estate, sino a qualche ora prima di consumarle, a causa della loro deteriorabilità.

Quando acquistate acerbe si può accelerare la maturazione del frutto inserendolo in sacchetti di carta scuri, a temperatura ambiente per pochi giorni.

Principali impieghi in cucina

Tanti gli impieghi delle pesche in cucina: ottime consumate fresche, o sminuzzate per una macedonia, si consumano anche sciroppate, o sono ingrediente base di gustose marmellate, gelatine, semifreddi, granite, gelati e diversi dolci.

Note e curiosità

In Cina il pesco è simbolo di immortalità.

Il frutto fu introdotto in Europa da Alessandro Magno, di ritorno dalle sue numerose campagne in Asia.

Gli Egiziani reputavano la pesca frutto sacro al dio Arpocrate, divinità del silenzio.

Momotaro, noto eroe del folklore giapponese, nasce da una pesca gigante, ritrovata da un’anziana donna nei pressi di un fiume.

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