Kiwi (Actinidia cinensis)

kiwi

Kiwi (Actinidia cinensis)

Francese: kiwi; Inglese: kiwi, Spagnolo: kiwi; Tedesco: kiwi.

Caratteristiche generali

Il kiwi è il frutto dell’Actinidia cinensis, pianta originaria della Cina ed in seguito diffusasi in Nuova Zelanda.

La pianta si sviluppa con lunghe ramificazioni, produce fiori in grappoli e una grossa quantità di frutti, costituiti da grosse bacche coperte di una peluria fine, con polpa verdastra e piccoli semi scuri che circondano il fulcro.

Varietà esistenti

Numerosissime le cultivar dell’actinidia cinensis. Tra le più note, la Hayward, la Allison, la Abbot, la Tumuri, la Bruno, L’Autari e la Matua.

Stagione e diffusione

In commercio possiamo reperire kiwi per tutto l’anno, anche se la produzione nostrana riguarda il periodo novembre-giugno.

L’Italia è, attualmente, il leader mondiale nella produzione di kiwi, che si concentra soprattutto attorno alle province di Vicenza, Cuneo e Latina.

Proprietà

100 g di kiwi contengono 57 Kcal e:

0,9 g di Proteine;

0,6 g di Grassi;

9,1 g di Carboidrati;

2,1 g di Fibre alimentari.

Il frutto è inoltre ricco di vitamina C, viamina E, potassio, ferro e calcio, e noto per le sue proprietà lassative quando assunto in grandi quantità e molto maturo.

Raccolta e Conservazione

Difficilmente ci capiterà di raccogliere un kiwi, ma è bene sapere che il frutto è solitamente venduto acerbo per consentire una più lunga conservazione. A tale scopo, va lasciato a temperatura ambiente per qualche giorno.

Principali impieghi in cucina

Il kiwi si può consumare fresco dividendolo in due parti e prelevando la polpa con un cucchiaino, o semplicemente privandolo della buccia e tagliandolo a fette.

Il frutto, inoltre, è ottimo per farne macedonie, conserve, marmellate, succhi e scriroppi, molti dei quali reperibili in commercio, o da utilizzare per i cocktail.

Ottimi anche gli abbinamenti con insalate, risotti, primi in generale.

Note e curiosità

Il nome kiwi è di origine neozelandese e fa riferimento al caratteristico uccello che popola l’isola, la cui peluria somiglia molto al rivestimento superficiale del frutto. Fu introdotto in Nuova Zelanda nel 1904 da Isabel Fraser.

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