Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, vino spumante docg

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La zona del Prosecco, che prende il nome dall’omonima uva bianca, si trova tutta sui colli tondeggianti intorno a Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso. I 4300 ettari di vigneto si estendono a circa 50 chilometri a nord di Venezia e del Piave, fino a Vittorio Veneto. E’ il vino con le bollicine più imitato in Italia e più venduto nel mondo. Oggi oltre 7 milioni di bottiglie di Prosecco, infatti, finiscono sulle tavole di americani, tedeschi ed inglesi.

 

Nella zona di produzione del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene la vite è coltivata fino a 500 metri sul livello del mare, ma sempre nella parte più soleggiata e calda dei colli, che spesso raggiungono pendenze tali da rendere molto faticoso il lavoro in vigna. Qualcuna di queste è piantata anche in pianura, ma è sulle colline che il Prosecco raggiunge quella qualità che lo ha reso famoso un po’ dovunque. Tra i 4300 filari, solo 106 sono quelli che appartengono ad una piccola zona chiamata Cartizze, nel paese di San pietro di Barbozza. Da qui escono ogni anno non più di 1 milione di bottiglie contro oltre i 30 milioni del resto della denominazione. Parliamo dello spumante, perchè circa un quarto della produzione totale è dedicato al Prosecco secco e al Prosecco frizzante.

L’origine dell’uva  Prosecco è sconosciuta, ma sembra che fin dall’epoca Romana, qui si producevano vini interessanti, con un’uva chiamata Pucino. Si può dire che solo negli ultimi due secoli, quest’uva si è adattata alla perfezione e al clima della zona, dando ottimi risultati con la spumantizzazione secondo il Metodo Charmat. Nella vinificazione possono essere usate anche altre uve bianche: il Verdiso, che contribuisce all’acidità del vino, la Perera per gli aromi e la Bianchetta perché matura prima ed è adatta alle vigne più in altitudine e più fredde.

La parte migliore del comprensorio è quella di Cartizze, una collina che prende il nome di Gardiz, graticci su cui un tempo si mettevano ad appassire le uve. Come accennato prima, gli appena 106 ettari di vigneti ripidissimi, costituiscono la miniera d’oro del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene docg. Infatti il terreno, il clima e l’esposizione, fanno di questo fazzoletto di terra scoscesa, un luogo di coltivazione ambito. Da qui deriva anche il Superiore di Cartizze, un vino molto profumato e ricco di zuccheri, dalla qualità ricercatissima e prodotto in quantità estremamente limitata che ne fa il prodotto più richiesto e più caro.

Il Prosecco Spumante è delicatamente aromatico, con i profumi di quest’uva che è l’orgoglio della viticoltura veneta e di tutta Italia. I sommelier lo considerano tipico, con aromi di mela, di agrumi, di fiori, gradevole acidità e moderata struttura. Sul mercato si possono trovare le anche le tipologie Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene docg Brut (15 grammi di zucchero/litro), Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene docg Extra Dry (20 grammi di zucchero/litro), Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene docg Millesimato, cioè vino di una sola annata che riporta l’annata in etichetta. Ovviamente queste tipologie sono adatte come vini da tutto pasto, per accompagnare antipasti, primi piatti e arrosti di carni bianche e pesce.

 

Foto Credits: Thinkstock

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