Le alghe: un ingrediente in più non solo per i vegetariani

alghe-1

Le alghe sono state consumate fin dall’antichità, dai popoli del Mediterraneo, dell’Europa e dell’America, sono conosciute in tutto il mondo, ma hanno trovato nella cucina tradizionale del Giappone la loro massima utilizzazione. Al giorno d’oggi questi preziosi vegetali sono tenuti in grande considerazione perchè hanno delle proprietà nutritive davvero straordinarie e per noi occidentali può presentarsi la scoperta di un vero e proprio settore alimentare, che non è riservato solo alla macrobiotica, alla cucina vegetariana, o appunto alla tradizione orientale, le alghe possono diventare se non un alimento base o fondamentale della nostra cucina, sicuramente un ingrediente da utilizzare per variare, per provare sapori nuovi e anche per migliorare la nostra salute, viste le molteplici proprietà anche a livello nutritivo.

Le alghe si trovano senza problemi anche in Occidente, e la loro commercializzazione è dovuta proprio alla diffusione della cucina macrobiotica. La loro importanza per la nostra alimentazione è legata principalmente alla ricchezza di sali minerali e vitamine, motivo per cui le alghe possono essere un ottime sostitute della carne o dei latticini, e quindi sono entrate anche nell’alimentazione vegetariana. Oltretutto sembra che le loro proprietà benefiche vadano addirittura oltre, e che siano in grado di portare benefici anche a chi ha diversi problemi di salute.

Il parmigiano reggiano: delizia tutta italiana

Nel mondo esistono oltre mille tipi diversi di formaggi; alcune centinaia solo quelli italiani conosciuti e descritti. Di questi il Parmigiano Reggiano è tra i più antichi e più nobili. La sua fama ha oltrepassato le frontiere e ha attraversato gli oceani, non solo perché viene venduto in tutto il mondo, ma anche perché in parecchi paesi si è tentato di imitarlo, senza mai riuscirvi, anche ricorrendo alla preziosa opera di tecnici fatti venire appositamente dai luoghi di produzione.

Questo formaggio nasce in una zona precisa ed è interessante notare che la sua produzione è consentita solo nel periodo compreso tra l’ 1 aprile e l’ 1 novembre. Il Parmigiano Reggiano è un formaggio prodotto con latte di vacca, a pasta dura, di lunga maturazione (almeno 12 mesi e, qualche volta, anche di più). E’ un formaggio protetto dalla «denominazione di origine», prodotto cioè in zone geograficamente delimitate (territori delle province di: Bologna alla sinistra del fiume Reno, Mantova alla destra del fiume Po, Modena, Parma e Reggio Emilia).

Prepariamo le sogliole alla mugnaia

La sogliola è uno dei pesci più ricercati ed apprezzati per la bontà e la qualità della sua carne. E’ un pesce di mare che vive in fondali profondi, di forma appiattita, ed ha gli occhi sul lato in cui la pelle è di colore bruno-verdastro. Può raggiungere i 45 cm di lunghezza e la parte inferiore del corpo è di colore biancastro poichè solitamente è la parte che la sogliola adagia sui fondali.

La sogliola infatti vive a profondità variabili sino a 70-80 metri sui fondali fangosi e arenosi: si cattura con reti a strascico, con particolari reti radenti (sfogliere) o particolari reti da posta (tramaglio). E’ specie comune sulle coste dei nostri mari e nell’Atlantico nord-orientale ed è variamente diffusa nel Mediterraneo.

Durante l’acquisto controllate l’aderenza della pelle al corpo: quando la sogliola è fresca la pelle risulta essere molto aderente alla carne; fate inoltre attenzione a che la sogliola non presenti colorazione giallognola, soprattutto lungo i bordi del corpo. La carne della sogliola è magra e ricca di proteine, molto digeribile ed adatta ai bambini, mentre è da evitare per chi soffre di insufficienza renale.

Dall’Egitto: Ta’ Amia, polpette di fave

Continuiamo la nostra esplorazione attraverso la cucina afro-mediterranea presentando stavolta la ricetta di un paese dalla storia antichissima, l’Egitto, ed una delizia dei campi e degli orti: le fave.

Anche le fave avevano un posto d’onore sulle tavole dei nostri progenitori. Venivano consumate fresche- anche a crudo, come testimonia ad esempio l’usanza latina e poi laziale di consumare deliziosi spuntini a base di pecorino stagionato il cui sapore piccante viene temperato dal dolce dei legumi– oppure secche, sia come ingrediente principe di saporite zuppe, sia come comprimari, con altri vegetali, di piatti veramente eccezionali.

Fra queste, v’è una antichissima ricetta egiziana in cui le fave- secche, ricche in proteine ed a basso costo- si trasformano in saporite, profumate polpette che non hanno nulla da invidiare a quelle a base di carne. E’, ancora una volta, un piatto le cui origini si perdono nel tempo, ma che non manca mai sulle tavole dell’Egitto di oggi: è la Ta’ amia, polpette di fave secche al comino e papavero.

Petti di pollo con pancetta e scarola: un’ idea alternativa

petti di pollo

Devo essere sincera a me i petti di pollo non fanno per niente impazzire. E’ vero che sono una fonte preziosa di proteine e tra l’ altro rappresentano una valida alternativa alle carni rosse tuttavia rimane in me lo scarso interesse per questa parte del pollo. Questo fino a quando non ho provato questa ricetta, semplice ma con ingredienti talmente gustosi e saporiti a cui non si può proprio resistere. La scarola infatti si sposa bene con molte carni, ma con il pollo l’ unione è perfetta perché ne contrasta il sapore dolciastro
Petti di pollo con pancetta e scarola ( ingredienti per 4 persone)

Straccetti di pollo alle verdure, un modo fantasioso per cucinare il petto di pollo

Dell’aumento dei prezzi e del caro vita, ne risentono molto le nostre tavole. I prezzi di pane e pasta salgono alle stelle e con loro cambiano i consumi degli italiani nei confronti delle loro abitudini alimentari. Meno pasta e pane sulle nostre tavole e sempre più carne di pollo.

Il pollo ed il tacchino sono, infatti, tra le carni che hanno il prezzo più basso sul mercato, ed ora che ci troviamo costretti a stringere la cinghia, perché le spese a fine mese superano le entrate, le carni bianche sono entrate a far parte, in modo più accentuato, della nostra dieta quotidiana.

Tutto ciò, forse, fa anche bene alla nostra linea, le carni di pollo e tacchino sono, infatti, tra le carni più magre, che contengono poco colesterolo, temibile nemico delle nostre arterie, ed hanno un’equilibrata composizione in acidi grassi. Ricche di minerali e proteine sono sempre state tra quei prodotti che vengono inclusi in quasi tutti i tipi di diete.

A tavola scelgo integrale: farro, avena e orzo

Con i cereali non raffinati, porti in tavola il benessere: farro, orzo & C. prevengono importanti patologie, combattono lo stress e ti regalano una sferzata di vitalità. L ‘umore non è al top? Porta in tavola i cereali integrali. Un team di ricercatori della Cardiff University, in Inghilterra, ha scoperto che i loro chicchi sono un vero e proprio antidoto contro la tristezza: per due settimane, gli scienziati hanno somministrato a 142 volontari abbondanti colazioni a base di cereali integrali. Il risultato? Meno stress, umore più stabile, più energia e maggiore capacità di concentrazione.

Del resto, le proprietà «attiva buonumore» dei cereali integrali sono note da tempo: farro, orzo, avena & C., infatti, sono una fonte naturale di triptofano, un aminoacido che stimola la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore responsabile del relax e del benessere. I cereali integrali, però, non regalano solo vitalità e buonumore.

«Numerosi studi scientifici dimostrano che, grazie all’elevato contenuto di fibre, il consumo regolare di questi alimenti è in grado di proteggere l’apparato cardiovascolare, ma anche di ridurre il rischio di tumori e diabete», spiega la dottoressa Pia Waldthaler, dietista a Milano. In particolare, la buccia dei chicchi è un concentrato di sostanze benefiche. «I cereali integrali non subiscono la raffinazione, cioè il processo attraverso il quale i chicchi vengono privati della scorza e del germe, ricchi di nutrienti preziosi per l’organismo», prosegue la dottoressa Waldthaler «Quindi contengono una maggiore quantità di fibre, ma anche di vitamina E, vitamine del gruppo B e minerali, come lo zinco, il magnesio, il fosforo, il rame e il selenio».

In linea con la dieta Weight Watchers?

In America è probabilmente la dieta più seguita, sto parlando di WEIGHT WATCHERS, un sistema di calcolo delle calorie famoso in tutto il mondo.
L’origine di questo regime dietetico risale agli anni ’60 quando la signora Jean Nidetch, talmente preoccupata per la sua linea, sentì il bisogno non solo di stare a stecchetto ma persino di un appoggio psicologico delle sue amiche, con le quali si incontrava periodicamente per scambiarsi opinioni, consigli e rimedi per mantenersi in forma.
Certamente stare in compagnia era importante ma lo è altrettanto farsi aiutare da un medico che faccia da Cicerone nel mondo confusionario delle diete; decise così di farsi seguire da una schiera di dottori.
Questi, se da un lato elaborarono per lei una dieta su misura, dall’altro concentrarono la loro attenzione sull’importanza della complicità e del reciproco aiuto tra persone con lo stesso problema: nacquero così le riunioni Weight Watchers.

La dieta in rosa: consigli dietetici per rimanere in forma a tutte le età

Aspetti un bambino? Consuma verdure a foglia verde e oli vegetali. Soffri dei disturbi della menopausa? Mangia più soia. Gli scienziati hanno scoperto che la salute delle donne si difende anche e soprattutto a tavola, con alimenti che ci aiutano a prevenire importanti patologie, ma anche a rendere la pelle più bella o a combattere piccoli fastidi tipicamente femminili. Vuoi saperne di più? Leggi qui.

Olio e frutta secca per una «dolce attesa». Noci e nocciole, ma anche olio d’oliva, olio di mais e olio di germe di grano sono tra i protagonisti di una corretta dieta al femminile. «Si tratta di alimenti ricchi di vitamina E, soprannominata “vitamina della fertilità” perché contribuisce al buon funzionamento dell’apparato riproduttivo e aiuta la donna ad affrontare al meglio la gravidanza», spiega la dottoressa Evelina Flachi, nutrizionista e specialista di scienza dell’alimentazione a Milano e Roma. Si tratta, però, di alimenti piuttosto calorici: le noci forniscono 600 calorie per 100 grammi, l’olio di oliva 900. «Per non litigare con la bilancia, quindi, non eccedere nelle quantità: per accrescere l’apporto quotidiano di vitamina E bastano due noci e un cucchiaio d’olio nell’insalata».

Latticini, gli alleati delle ossa «I latticini sono ricchi di calcio», prosegue la dottoressa Flachi «Durante la crescita, il calcio contribuisce alla formazione dell’ apparato osseo. In età matura, combatte la perdita di minerali che colpisce le donne dopo la menopausa e che può causare l’osteoporosi, una patologia che rende le ossa più fragili». Lo yogurt, poi, ha un’altra virtù: aiuta a prevenire i disturbi vaginali grazie al contenuto di Lactobacillus acidophilus, un microrganismo che riequilibra la flora batterica.

Surimi al naturale

Spesso lo abbiamo usato come condimento per la pasta o freddo come antipasto.
Ma cos’è di preciso il surimi?
Il surimi è un prodotto di origine giapponese e nasce dalla secolare esperienza di questo popolo nella conservazione dei prodotti ittici.
E’ costituito dalla polpa di pesce di Merluzzo da cui vengono ricavati alcuni strati compatti che serviranno a formare quei piccoli cilindri arrotolati dal caratteristico colore arancione sull’esterno e bianco all’interno; i vari strati sono poi tenuti insieme da stabilizzanti, polifosfati e zuccheri.
Ultimo passaggio, il congelamento a -20 gradi.

Il latte: non solo a colazione! Ecco un’insolita variante della zuppa di cipolle

In una dispensa il latte non dovrebbe mai mancare.
Indispensabile negli anni della crescita e prezioso alleato una volta divenuti grandi, il latte, è ricco di principi nutritivi che non devono mai mancare al nostro organismo: proteine, grassi, carboidrati, sali minerali, vitamine, acqua.

Composizione del latte animale in percentuale:

Latte di …; acqua; proteine; lattosio; grassi; sali; Valore energetico

  • vacca: 87,47 — 3,51 — 4,92 — 3,68 — 0,74 — 729
  • pecora: 82,70 — 6,10 — 4,60 — 5,80 — 0,80 — 980
  • capra: 85,50 — 4,00 — 5,00 — 4,80 — 0,70 — 790

Minestra di mattoncini di ricotta

Una volta si diceva che la minestra era la biada dell’uomo; oggi i medici consigliano di mangiarne in giuste porzioni per non dilatare troppo le stomaco e lasciare la prevalenza al nutrimento di proteine di carne, le quali rinforzano la fibra, mentre i farinacei, di cui le minestre ordinariamente si compongono, risolvendosi in tessuto adiposo, la rilassano. ( Fonte Artusi)

A questa teoria non contraddico mi riservo però di esprimere questo parere: una buona minestra può valere da piatto unico, essere molto gradita al palato e riscaldare anche serate un po’ troppo fredde. A questo riguardo la ricetta che presentiamo è estremamente ipocalorica, ricca di proteine e di lipidi e carente di glucidi. Queste caratteristiche, assieme alla ricchezza di amminoacidi essenziali, calcio, fosforo e vitamine del gruppo B la rendono ottima in caso di dieta ipocalorica- ipoglucidica.
Minestra di mattoncini di ricotta (ingredientio per sei persone)
  • 200gr di ricotta fresca vaccina
  • 30gr di parmigiano
  • 2 uova
  • q.b. di noce moscata e scorza di limone
  • 1,5lt di brodo di pollo

Gelatina di mele cotogne

Avete sempre pensato che i dolci fanno ingrassare, che in realtà tutti ciò che appaga il palato vada in conflitto con la nostra linea? Gingerandtomato quest’oggi consiglia un dolce decisamente light, ma dal sapore gradevole ed inconfondibile. E’ un dolce al cucchiaio e come tale, può sostituire il momento della frutta. Contiene veramente poche calorie, per 100gr solo 107 calorie.
Gelatina di mele cotogne (ingredienti per quattro persone)
  • 1kg di mele cotogne
  • zucchero
  • Preparazione:
    Lavare accuratamente le mele cotogne, asciugarle, tagliarle in quarti e privarle dei semi e del torsolo. Avvolgere i quarti di mela con garza pulitissima e disporli in una casseruola. Versare a filo acqua fredda, fino al livello delle mele; porre sul fuoco e far cuocere a calore moderato, finchè le mele cotogne diverranno morbide.

Il piatto unico: stare a dieta senza rinunciare al gusto

Ma chi l’ ha detto che per mantenere una forma perfetta bisogna rinunciare al gusto e alla fantasia ? Niente di più sbagliato. Il piatto unico infatti è proprio questo: gusto, sapore, fantasia ma soprattutto equilibrio e rapporto tra gli alimenti. Il piatto unico, di tradizione contadina, è oggi ritornato di gran moda in seguito alle molte offerte dei locali italiani che, al posto del solito panino, hanno cominciato a presentare delle insalatone dove la verdura rappresenta soltanto uno degli ingredienti.

Un piatto unico a regola d’arte è caratterizzato dall’avere in se legumi, cereali, carne o pesce. Proprio come un normale pasto ipocalorico deve contenere una giusta quantità di carboidrati rappresentati da pasta, riso, polenta oppure farro; da legumi che apportano la giusta dose di vitamine e fibre e possono essere rappresentati benissimo da verdure di ogni tipo oppure fagioli, ceci, piselli, lenticchie e molti altri cereali ancora; e per finire deve contenere anche delle proteine fornite dalla carne, dal pesce o dal formaggio.

E’ quindi possibile un piatto unico light? Certo l’importante è non esagerare nei grassi ( soprattutto con i condimenti a base di olio o burro) e prendere una porzione adeguata. Qualche consiglio: per conciliare leggerezza e gusto optiamo per piatti unici in cui siano presenti un solo elemento proteico per esempio con del tonno, dei gamberetti oppure della mozzarella; da scartare invece le ricette in cui sono presenti formaggio, tonno e prosciutto insieme, in realtà sono iperproteiche e troppo ricche di grassi.