Cucinare alla giudia: polpette con carne e spinaci

Ormai avrete capito il mio interesse per la cucina orientale ed in particolare quella ebraica. C’è qualcosa che mi unisce a questa cucina fatta di antichi legami familiari, di storie che si tramandano oralmente, di tradizioni forti e durature. La cucina ebraica è un pourpury di elementi mescolati sapientemente tra loro: religione, regole alimentari e tradizioni.

Inoltre molti piatti della tradizione ebraica sono entrati nella cucina romana come i carciofi alla giudia, lo stracotto di manzo, la concia di zucchine, i carciofi con l’indivia, i “pezzetti” fritti (una frittura mista, fatta con gli avanzi). La matrice popolare, gli alimenti poveri sono spessi condivisi da due culture che hanno vissuto a braccetto per tanti anni (il vecchio ghetto di Roma, è nell’area dell’Isola Tiberina – portico d’Ottavia – e i mercati in cui trasteverini ed ebrei si servivano erano spesso gli stessi).

La frittura secondo la tradizione giudaico-romanesca è infatti un modo di dorare i carciofi immergendoli completamente in una padella d’olio bollente, per farli aprire come un fiore e colorare di un rame intenso. La ricetta che Ginger presenta è una variante della cucina ebraica romana, molto gustosa e facile da preparare.

Polpette alla giudia (ingredienti per 4 persone)
  • 200gr di carne di manzo tritata
  • 200gr di spinaci
  • 200gr di passato di pomodoro
  • 50gr di pane all’olio raffermo
  • 1 tazza di brodo
  • 1 uovo
  • 1 presina di noce moscata
  • sale


Preparazione:
Mondate gli spinaci, lavateli e sciacquateli più volte, poi metteteli in una pentolina senza averli sgocciolati completamente dall’ultima acqua di lavaggio. Aggiungete un pizzico di sale e fateli cuocere per una decina di minuti, curando che non si attacchino al fondo. Strizzateli bene e tritateli finemente.

Immergete il pane in una ciotolina con poco brodo, lasciate che si ammorbidisca bene, quindi strizzatelo. Mettete in una terrina gli spinaci, unite la carne, il pane, il sale e la noce moscata; amalgamate e legate il composto con un uovo. Formate tante polpette delle dimensioni di una noce e cuocetele per circa mezz’ ora nel pomodoro passato, aggiungendo a poco a poco il brodo rimasto. Regolate di sale, fate restringere un poco il fondo di cottura, togliete dal fuoco e servite subito in tavola le polpettine caldissime coperte con il sughetto di pomodoro.