Bicchieri in vetro o cristallo?

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Un bel servizio di porcellana per la tavola non può non esser accompagnato da un altrettanto valido corredo di bicchieri, il cui valore è formato da un insieme di elementi: il tipo dì materiale, la sua lavorazione, la lucentezza, la forma piacevole e bene assortita con lo stile della ceramica a cui va abbinato, fatta di linearità e leggerezza per chi ama la tavola raffinata ma di gusto moderno o, al contrario, di corposità se non si vuole abbandonare la tradizione. Per i bicchieri da tavola, come per la ceramica, la scelta è vastissima: si va dal più semplice pezzo in vetro per la tavola di tutti i giorni al più raffinato cristallo di Boemia lavorato e intagliato a mano. E tra questi due estremi esiste una vasta produzione intermedia a diversi livelli, spesso molto apprezzabili, che può creare imbarazzo al momento della scelta.

Cominciamo col parlare di cristallo. Per meritarsi questa qualifica il cristallo deve contenere almeno il 24 per cento di piombo. Esistono però prodotti che ne contengono di più (fino al 30 per cento): vengono definiti «cristallo superiore» e si prestano a lavorazioni più sofisticate. I più preziosi sono interamente lavorati a mano: dalla «soffiatura», alla realizzazione dello stelo e del piede che vengono abilmente applicati in modo che non si veda la giuntura; anche le caratteristiche sfaccettature, le decorazioni a «mola», gli intagli, le incisioni sono realizzate a mano, pezzo per pezzo. Operazioni che aumentano lucentezza e preziosità. Data la sua composizione, il cristallo è più pesante del vetro. Questo elemento può essere d’aiuto nel giudicare un bicchiere di provenienza incerta. Difficilmente poi è sottile come può esserlo un vetro, poiché la sua corposità è una condizione che gli consente di essere lavorato nelle fasi successive alla soffiatura. Esiste, naturalmente, anche una produzione di bicchieri in cristallo realizzati interamente con le macchine.

Abbiamo fin qui elencato le caratteristiche ed elogiato le doti del cristallo. Ma anche il vetro può diventare, e a ragione, il vanto di una bella tavola. Come quello in cristallo, il bicchiere di vetro può essere interamente lavorato a mano, così come può uscire a catena dalle più moderne macchine. Per questa ragione, in molti casi, ha maggior pregio un bel bicchiere di vetro soffiato e lavorato a mano di un altro in cristallo di incerta e non troppo elegante fattura. La tecnologia non è riuscita, nonostante la nascita della plastica, a sostituire il vetro con una sostanza altrettanto pura, sterile, riciclabile, versatile. Ma ha fatto di meglio: ha reso il vetro straordinariamente resistente. Da qualche decennio è nato il vetro temperato, comunemente chiamato infrangibile, prodotto più o meno con la stessa tecnica dell’acciaio temperato: viene scaldato a una temperatura altissima per essere poi bruscamente portato a contatto con aria compressa freddissima. Il risultato? Un vetro coperto da una invisibile pellicola protettiva trasparentissimo, ma da trenta a cinquanta volte più resistente del normale.

 Come è composto oggi un servizio di bicchieri per la tavola? Quello classico prevede ancora sei misure: acqua, vino bianco, vino rosso, porto, champagne, liquore. I bicchieri più pregiati sono forniti quasi sempre di stelo. Lo champagne viene servito secondo la moda del momento o il gusto personale: a volte nelle classiche coppe, altre nella suggestiva «flúte».Per il vino invece, gli intenditori hanno idee più precise, anche se a volte contrastanti tra loro. La maggioranza afferma che per poter dare una rapida valutazione qualitativa al vino, occorre servirlo nel cristallo: permetterebbe una perfetta analisi visiva data l’assenza d’impurità, un’alta trasparenza e un grande nitore.
Per questo i veri intenditori usano bicchieri senza alcuna sfaccettatura o decoro ne sfumature di colore.

Importante anche lo spessore che non deve essere eccessivo per non sottrarre nulla all’incontro tra vino e labbra. Il bicchiere ideale poi deve consentire l’impugnatura senza toccare il calice per evitare modifiche alla temperatura. La corretta manutenzione dei servizi di bicchieri, siano in vetro o cristallo, non è particolarmente impegnativa. Occorre solo osservare alcune norme di base per evitare le sbeccature o il distacco del gambo. Dopo averli lavati con acqua tiepida e detersivi: (aiutandosi con una spugnetta non abrasiva) tenendoli sempre per il calice, si sciacquano e si pongono capovolti sopra un panno morbido. Si asciugheranno con un canovaccio pulitissimo che non lasci i pelucchi. Qualsiasi lavastoviglie poi ci consegnerà bicchieri brillanti e pulitissimi.