Chiodi di garofano (Eugenia caryophyllata)

Chiodi di garofano (Eugenia caryophyllata)

Inglese: cloves; Francese: giroflier; Spagnolo: clavo de olor; Tedesco: gewürznelken.

Caratteristiche generali

Facilmente riconoscibili per la caratteristica forma, i chiodi di garofano sono i boccioli essiccati dell’Eugenia caryophyllata, un sempreverde della famiglia delle myrtaceae che può raggiungere i 15 metri d’altezza. Le foglie della pianta, somiglianti a quelle dell’alloro, sono ovato-lanceolate, e la parte più caratteristica consiste nell’infiorescenza, composta da piccole pannocchie di numerosi fiori rossi o giallastri.

Origini e diffusione

L’Eugenia caryophyllata è originaria dell’arcipelago delle Molucche, un vasto coacervo di isole dell’arcipelago malese, appartenenti al territorio indonesiano.

La pianta è attualmente coltivata soprattutto a Zanzibar, in Madagascar e Indonesia.

Proprietà

Numerose le proprietà di questa spezia: antiparassitarie, antisettiche, antinevralgiche, anestetiche, insettifughe, stomachiche, cicatrizzanti, carminative.

L’olio essenziale trovava e trova utilizzo in ambito odontoiatrico, e contribuisce a stimolare la circolazione periferica.

Conservazione

Caratterizzati, come il nome suggerisce, dalla forma a chiodo, i chiodi di garofano vanno acquistati interi e si conservano, in ambiente riparato, in recipienti ermetici.

E’ possibile ritrovarli in commercio anche polverizzati.

Principali impieghi in cucina

I chiodi di garofano possono essere utilizzati sia per piatti salati che con il dolce, grazie al caratteristico aroma dolce e pungente che consente di arricchire numerose portate. Ottimi, ad esempio, per aromatizzare arrosti, brodi di pollo e selvaggina, nelle salse marinate o in abbinamento alle verdure dolci.

In pasticceria la spezia trova grande impiego in pandolci, panpepati, biscotti, dolci alla frutta, frutta cotta, creme.

Essa è inoltre ingrediente d’elezione in numerosi liquori, tra i quali potremmo citare il centerbe, il laurino, liquori alla cannella, agli agrumi o Il nocino. Indispensabile, infine, per conferire il tipico aroma al vin brulè. Infine, può essere utilizzata per aromatizzare the dall’aroma marcatamente orientale.

Consigliamo degli ottimi Rollini speziati, o una ricetta “alternativa”: Marmellata di cipolle.

Qui qualche consiglio per l’utilizzo dei chiodi di garofano in cucina.

Note e curiosità

La vecchia usanza di conficcare diversi chiodi di garofano in un’arancia (arance garofanate) serviva allo scopo di proteggere dalla peste. Oggi si ritrova ancora in uso per proteggere i propri armadi dalle tarme.

Molto noti, tempo addietro, anche i suoi utilizzi per rinfrescare il palato o disinfettare i denti: pare infatti che in Cina la spezia venisse usata per purificare l’alito in presenza dell’imperatore.

E’ noto inoltre che, sino all’800, i chiodi di garofano fossero unanimamente considerati un ottimo afrodisiaco, ragion per cui il loro utilizzo era proibito ai monaci.

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