Chianti Classico: qual’è il vostro (stile) preferito?

Si fa presto a dire Chianti Classico! Il caro vecchio vino dal Gallo Nero (termine tra l’altro che non può essere utilizzato per il vino toscano visto che è di proprietà delle Gallo Wineries Californiane) si è evoluto tantissimo negli ultimi anni ed è passato dal fiasco tradizionale da un prodotto fresco e immediato ad un vino capace di “guardare dritto negli occhi i Francesi” come ama dire Marco Pallanti, presidente del Consorzio Chianti Classico e proprietatario del famosissimo Castello di Ama a Gaiole in Chianti (SI).

Ma per apprezzare il Chianti Classico oggi, il Chianti più antico e tradizionale e pregiato tra le 8 denominazioni Chianti DOCG, quello proveniente da una ristretta zona di comuni tra Firenze e Siena, è necessario sapere che ne esistono almeno 3 tipologie dallo stile molto differente. Questo potrebbe apparire un controsenso se si pensa al fatto che una DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) dovrebbe “garantire” un vino dal sapore riconoscibile e definito!

In realtà le grandi differenze territoriali, geologiche e anche climatiche di queste valli del centro Toscana e un diverso grado di utilizzo delle moderne pratiche enologiche (barrique, acciaio inossidabile, rimontaggi, pratiche colturali avanzate) hanno portato le aziende chiantigiane a percorrere strade anche molto divergenti che si riflettono in prodotti molto differenziati. Pur basandosi tutti sul Sangiovese come uva principale come minimo al 80%, le varie aziende possono utilizzare per il restante 20% molte delle più conosciute uve internazionali (Merlot, Cabernet, Syrah) oltre alla tradizionali uve nere del Chianti (Malvasia Nera, Canaiolo, Colorino).

Anche nell’ultima grande manifestazione alla Stazione Leopolda di Firenze, con l’anteprima dell’annata 2006 e Riserva 2005 si sono potuti assaggiare campioni dello Stile Tradizionale, Moderno e Internazionale.

  • Per Chianti Tradizionale (Esempio: Badia a Coltibuono) si intende un vino vinificato in cemento o acciaio con uve “classiche” (ma spesso anche solo Sangiovese 100%) e affinamento in botte grande.
  • Per Chianti Moderno (Esempio: Fontodi ) si intendono uve classiche e internazionali ma vinificate solo in parte in barriques e dagli aromi prevalenti floreali e fruttati.
  • Per Chianti Internazionale si intendono invece Chianti Classico (Esempio: Barone Ricasoli) dove c’è un utilizzo di barrique, spesso di uve internazionali e un aroma basato su toni fruttati e speziati.

E il vostro Chianti Classico preferito qual’è?

1 commento su “Chianti Classico: qual’è il vostro (stile) preferito?”

  1. Wow, che acquisto il vostro blog! Complimenti alla competenza del sommelier Gori e ottima idea quella di pubblicare i video con le degustazioni.

    Vino e cucina…quando si incontrano…scocca la scintilla!

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