Tamarindo (tamarindus indica)

Tamarindo (tamarindus indica)

Francese: tamarinier; Inglese: tamarind, Spagnolo: tamarindo; Tedesco: tamarindenbaum.

Caratteristiche generali

Il tamarindo è un albero tropicale sempreverde che può raggiungere i 30 metri d’altezza. Appartiene alla famiglia delle leguminose, ha chioma folta e foglie lunghe del tipo pennato-composto.

Il frutto è un caratteristico baccello pendulo, di forma incurvata e con alcuni rigonfiamenti in corrispondenza dei semi. Ha scorza color nocciola e dimensioni notevoli (fino a 15 cm). All’interno, nasconde 4-12 semi circondati da polpa.

Diffusione

La pianta è originaria del Madagascar, ed ha in seguito conosciuto un’ampia diffusione nelle zone tropicali dell’Asia o dell’America Latina.

Proprietà

Il frutto del tamarindo contiene proteine, zuccheri, pectine e diversi acidi organici. Ha proprietà rinfrescanti e purgative: è infatti molto utilizzato come lassativo. Ha anche proprietà antinfettive ed antibatteriche, ragion per cui lo si usa talvolta nel trattare febbri reumatiche e dissenteria.

Principali impieghi in cucina

La polpa di tamarindo si usa per sciroppi e bevande, ma anche come frutta essiccata. Ha sapore acidulo, ma comunque piacevole, che può variare a seconda che il frutto sia ben maturo o ancora acerbo. La si usa dopo una specifica preparazione che include bollitura e filtraggio.

Nella cucina asiatica (e sudamericana, talvolta) si fa largo uso del tamarindo come spezia, inserendolo come ingrediente nel riso o in piatti come il Sambhar, una zuppa di lenticchie ricca di spezie. E’ anche uno degli ingredienti principali della Salsa Worchester.

Può essere impiegato, inoltre, per preparare sorbetti, marmellate o bevande.

Consigliamo una ricetta esotica: una gustosa zuppa di pomodoro agro piccante e gamberi.

Note e curiosità

In alcune regioni africane il tamarindo è albero sacro, utilizzato per la preparazione di medicine. Anche la medicina Ayurvedica ricorre a questa pianta, in caso di problemi digestivi e gastrici, e la classifica tra i sapori “acidi” nella suddivisione dei rasa (l’essenza dei cibi, il loro sapore).

Gli Arabi conoscono da secoli il tamarindo: etimologicamente, infatti, tamarindo deriva dall’arabo “tamara hindi” (tamar vuol dire dattero).

In Africa le foglie di tamarindo vengono date in pasto ai bachi da seta.

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