Expo2015 Grecia moustalevrià gelo uva

Moustalevrià, da Expo 2015 il gelo d’uva greco

Dalla Grecia arriva, per la serie ricette Expo2015, il moustalevrià, ovvero il gelo d’uva. Si tratta di una preparazione adatta al periodo autunnale che ricorda il famoso gelo di melone siciliano. Una sorta di budino di semplice realizzazione, a base di succo d’uva, maizena e zucchero. Dessert leggero e perfetto per la fine dei pasti, si consiglia di servirlo con della granella di noci tritate ed una spolverata di cannella macinata in superficie.

Moustalevrià Expo 2015 gelo uva greco

Expo2015 tiropita ricetta greca

Expo2015, tiropita, ricetta greca

Rieccoci con una sfiziosa ricetta greca, quella della tiropita, una torta salata al formaggio super invitante, ricca e con un ripieno da leccarsi i baffi. A pochi giorni dall’inaugurazione di Expo2015, avvenuta il 1 maggio scorso, è finalmente possibile scoprire, addentrandosi tra i vari padiglioni, le migliori ricette tipiche di tutti i paesi partecipanti all’evento più discusso dell’anno, la Grecia, in questo caso.

Expo2015 tiropita ricetta greca

Feta al forno con pomodorini e origano

Feta al forno con pomodorini e origano

Feta al forno con pomodorini e origano

Oggi un piattino davvero delizioso e facile da realizzare con il formaggio più conosciuto della Grecia, la feta al forno con pomodorini e origano. Si tratta di una preparazione estremamente semplice ottenuta con pochi ingredienti che risulta sana e ricca di gusto. La feta, come ben saprete, è un formaggio ricavato con latte di capra e di mucca misti. Animali questi che pascolano liberamente spostandosi tra colline, montagne e zone pianeggianti e consumando parecchie erbe aromatiche, da quì l’unicità di questo formaggio dal caratteristico colore bianco.

La storia del Pane

Ho preparato tanti tipi di pani, per i vari impasti mi sono stati di aiuto la fantasia, gli ingredienti a disposizione, i consigli e le ricette scovate su giornali e pubblicazioni varie.

Non ho avuto bisogno delle varie macchine del pane, impastatrici e di tutto quello che la tecnologia moderna mette a disposizione delle intrepide casalinghe.

Non ho voluto la macchina del pane (anche se un pensierino l’ho fatto) solamente perché in cucina ho uno spazio ridotto per cui, spesso, devo fare i salti mortali per l’ottimizzazione dei piani di lavoro.

E poi ho visto la fine che ha fatto quella di mia figlia che, dopo gli ululati di gioia per i primi pani appena sfornati, è stata relegata nel dimenticatoio che viste, le dimensioni della stessa richiede un bel po’ di spazio.

Desidero parlare un po’ della storia di questo prezioso alimento che spesso viene additato come colpevole del “grasso superfluo”, salvo scoprire poi che chi si lamenta dei maniglioni antipanico ne mangia, senza quasi accorgersene, fette su fette, fa la scarpetta, ci aggiunge formaggi vari, moquette di burro e marmellata, fiumi d’olio e sale perché tanto l’olio extra fa bene .

Io dico sempre che sono le quantità che devono essere limitate e che ci si deve far aiutare dal buon senso.

Non male come pistolotto iniziale, vero?

L’origine del pane, il cui nome deriva dal latino “panis” secondo alcune fonti da me consultate, risalirebbe a 10.000 anni fa e ne sono state trovate tracce in Mesopotamia.