Ramen giapponese: bacchette e scodelle per tutti!

ramen

 

Molti di noi sono cresciuti con i cartoni animati giapponesi ed una delle scene più classiche era quella in cui i protagonisti si abbuffavano mangiando una strana zuppa: dal detective Zenigata al più recente Naruto, li abbiamo visti tutti piegati su una ciotola con le bacchette in mano risucchiando qualcosa che assomigliava a dei “tagliolini”. Solo negli ultimi tempi però la cucina giapponese è stata rivalutata da noi italiani e non solo il suhi ed il sashimi, ma anche il ramen.

 

Il ramen è una ricetta diffusissima in tutta l’Asia, composta da spaghetti (o tagliatelle) all’uovo serviti in brodo di carne, verdura o pesce. Questa è la base, mentre il resto degli ingredienti e delle decorazioni variano a secondo di dove lo assaggerete. In Giappone sono innumerevoli i piccoli localini in cui vi serviranno un ramen speciale, frutto di sperimentazioni durate anni ( se capitate in Giappone e volete assaggiare il ramen evitate rigorosamente i locali grossi e che fanno parte di catene, e puntate su quelli piccoli e a conduzione familiare dove la ricetta del ramen è un tesoro tramandato di generazione in generazione.

 

Noi di Ginger vi presentiamo oggi una ricetta per preparare il ramen a casa (anche se con la globalizzazione adesso si trovano anche delle confezioni di ramen istantaneo o liofilizzato nei negozi orientali), cercando per quanto possibile di indicarvi ingredienti facilmente reperibili in Italia.


RAMEN (Ingredienti per 4 persone)
  • spaghetti all’uovo (potete trovarli nei negozi orientali o anche usare delle normali tagliatelle larghe sui 5 mm)
  • 150 gr di pancetta
  • 80 gr di germogli di soia
  • 80 gr di carote
  • 1 porro
  • 80 gr di funghi giapponesi shiitake (o in alternatica normali champignon)
  • 1 foglio di alga wakame
  • 1 spicchio di aglio
  • 2 uova sode
  • zenzero
  • erba cipollina
  • bamboo
Preparazione: si inizia preparando il brodo con le carote sminuzzate, il porro a rondelle, un po’ di zenzero e qualche germoglio di soia. In un tegame invece fate rosolare la pancetta, lo zenzero, l’erba cipollina e l’aglio tritato. Quando la pancetta ha rilasciato il suo grasso aggiungeteci gli altri ingredienti: il bamboo, i funghi ed il resto dei germogli di soia.

 

Quando avrete terminato la preparazione del brodo e del resto degli ingredienti potrete cuocere le tagliatelle normalmente in acqua salata. Preparate delle grosse scodelle e mettetevi le tagliatelle scolate, le verdure saltate e il brodo. Per finire aggiungete anchde le uova sode divise a metà e il mezzo foglio d’alga tagliato a striscioline per decorare.

 

D’obbligo le bacchete ed anche il rumore quando succhiate la zuppa: mentre in Italia è considerato maleducazione in Giappone significa che state apprezzando quanto state mangiando. Itadakimasu! (Buon appetito)

13 commenti su “Ramen giapponese: bacchette e scodelle per tutti!”

  1. Grandisisma!!
    La cercavo da secoli!
    fantastico che ci suggerisce con cosa sostituire quegli ingredienti un po’ “fuori portata”
    Continuate alla grande!!!

    Attendiamo fiduciosissimi altre ricette oriental style!!

    p.s hai mica anche una ricetta della zuppa di Miso?

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  2. Zuppa di Miso, mmmhhh….

    L’ultima volta che l’ho mangiata ero seduto a terra in un ristorante giapponese qui a Roma…avevo le gambe massacrate da dolore….e…me la sono versata tutta addosso!!!

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  3. Pingback: diggita.it
  4. allora presto in arrivo la ricetta della zuppa di miso!!!!
    magari questa volte però pizzicone la mangiamo seduti su delle sedie intorno ad un normale tavolo eh?!?

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  5. Amo le cucine dell’estremo oriente! SI!!! Vi prego! Approfondite la cucina giapponese. Salsa teryaki, Soba, Katsudon, Okonomiyaki, Takomiyaki, fateli conoscere a tutto il mondo.

    PS Pizzicone, dove mangi giapponese a Roma?

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  6. >Okonomiyaki!!
    Un’altro piatto di Marrabbio e di Ukyo di Ranma 1/2!

    A proposito di okonomiyaki:
    Consiglio a tutti la lettura dell’ultimo libro della Nothomb, Nè di Eva nè di Adamo, leggevo proprio ieri sera una parte descrittiva letteralmente da mangiarsi la carta 🙂

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