La torta mimosa, un classico (e le sue varianti) per la festa delle donne

Si avvicina l’8 marzo, la festa delle donne. Come ho detto più volte prendo questo tipo di “feste” per quello che sono, (tralasciando ogni discussione sulla storia di questo giorno, non è questa la sede): pure trovate commerciali dove consumismo e materialismo la fanno da padroni. Ma non per questo rinuncio a preparare un buon dolce. Oggi ho scelto, forse un pò costretta dato che la torta mimosa simboleggia proprio questo giorno, una torta classica, dall’aspetto inconfondibilmente simile, almeno nelle decorazioni, alla pianta di mimosa. Daltronde non è difficile associare i pezzetti di ananas o pandispagna  (dipende da come intendete decorare la vostra torta) con i pallini di mimosa. La torta mimosa, oltre ad essere un classico della pasticceria, si presta ad infinite varianti per adattarsi ai gusti di tutti. Ad esempio nella ricetta di questo articolo è previsto l’utilizzo dell’ananas tagliato a pezzi.

Io molto spesso l’ho omesso utilizzando per la decorazione i pezzetti di pan di spagna scavati dal centro. La crema prevista per la farcitura è, in questo caso, la crema pasticceraA volte l’ho sostituita con una crema chantilly ottenuta aggiungendo alla pasticcera metà peso di panna montata amalgamata delicatamente mescolando dall’alto in basso ed aromatizzandola al limoncello. C’è anche la versione al cioccolato per i patiti (come me): in questo caso la torta mimosa viene farcita con una crema al cioccolato e ricoperta di trucioli o codette sempre di cioccolato.  Un’altra variante super golosa consiste nell’utilizzare le fragole sia nella crema di farcitura che nella bagna del dolce che, ancora nella decorazione. Ricordatevi, nel caso utilizziate l’ananas, di non gettare via il succo di conservazione, vi servirà per creare la bagna della torta. Infine: se non avete molto tempo a disposizione, ma non volete rinunciare al dolce per la festa delle donne, ovviate a questa mancanza procurandovi un pan di spagna già pronto e la crema pasticcera in bustine: certo, non avrete lo stesso risultato, ma un dolce da portare in tavola si!