Un po’ di cucina internazionale: Insalata Turkolimanos

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TEMPO: 25 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

La mappa della grande cucina internazionale, si sa, è disegnata da sempre sugli annosi, secolari profili della vecchia Europa: staccar­sene è arduo, vuoi per motivi di tradizione, di «memoria storica» saldamente radicata nella nostra cultura culinaria, vuoi per il gap oggettivo che ci divide  dagli echi della cucina terzomondista o, in genere, oltreoceanica. Si sa, del resto, che se oggi negli Stati Uniti proliferano pizzerie italiane e ristoranti francesi dove una volta i pellerossa consumavano carne di bisonte allo spiedo e cibi del tutto fuori delle nostre coordinate, ciò dipende dal processo di colonizzazione (solo di riflesso gastronomica) del nostro continente nei confronti degli altri, si potrà dire che, per converso, se pizza e spaghetti impazzano negli States qui da noi si fa largo l’hamburger e vanno forte i ristoranti cinesi: è forse in atto una sorta di rivolta da parte dei cucinieri «di serie B»? Ma non so, sta però il fatto che quest’oggi vi voglio far provare un piatto azzeccatissimo per il periodo, l’insalata turkolinamos, di origine greca!

Identità London: identità golose raggiunge Londra

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Identità London 2009 – I° edizione

LUOGO: Londra | DATA: 29-30 giugno 2009 | ORA: 10.00


Noi abbiamo già parlato e discusso, ce le siamo già godute le nostre Identità Golose. Saranno pronti loro? A fine giugno sbarca a Londra la piazza della cucina Italiana, The Italian Chef Congress, ovvero Congresso Italiano della cucina d’autore. L’annuale appuntamento di incontro e discussione gastronomico-culinaria tra pochi giorni debutterà all’estero, trascinando tutta baracca e burrattini.

Fondata dal giornalista e food editor Paolo Marchi nel 2004, si è rapidamente guadagnato una reputazione all’interno del mondo culinario, diventando come una piattaforma su cui gli chef di fama a livello mondiale si possono incontrare e scambiare idee, offrendo anche la possibilità di dare uno sguardo in profondità su innovazione e direzioni del mondo della cucina.

In soli cinque anni, Identità Golose è diventato uno dei leader a livello mondiale eventi culinari, ora per la prima volta si terrà al di fuori dell’Italia, con il lancio di Identità London. Mentre Identità Golose presenta più di un forum internazionale,  tutti gli sfozi di Identità London si concentreranno sulle migliori e affascinanti realtà e novità della cucina italiana contemporanea, con una particolare attenzione per la qualità e la tecnica.

Sarà pronta Londra a tutto questo fermento?

Che domande. La città conosciuta e rinomata per il suo dinamismo e multi-culturalità nell’ ambito ristorazione, Londra è sicuramente una scelta naturale per  l’espatrio e l’espansione di Identità Golose. Scopo degli organizzatori di questo G8 del gusto è anche evidenziare la qualità della gastronomia emergenti d’Italia.

La Cucina Rapida: Girelle alla Tapenade

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TEMPO: 20 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: bassa |  VEGETARIANA:  si | PICCANTE: no | GLUTINE: si | BAMBINI: si 

Per la rubrica della Cucina Rapida di oggi vi propongo le Girelle alla Tapenade semplici, veloci e gustose. Forse vi chiederete cosa sia la Tapenade, la risposta é piuttosto semplice: si tratta di una salsa francese a base di olive nere, capperi, alici e aglio. Vi ho scritto che si tratta di una salsa francese ma per la precisione é provenzale e l’insieme degli ingredienti, che potrebbe sembrare un pochino “forte”, in realtà da luogo ad un patè dal sapore fantastico. Potrete usarlo infatti sia come crema da spalmare sul pane, oppure come intingolo per un fresco pinzimonio o ancora per ottenere delle profumatissime e golosissime girelle ottime da servire per un aperitivo d’estate. 

Prime portate estive: i Banderillos tonno e peperoncino

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TEMPO: 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:SI | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


In passato vi ho già parlato dei banderillos, ottimi stuzzichini della cucina spagnola, da proporre come finger food per un aperitivo tra amici. Oggi vi presento una versione molto adatta a questo periodo: i Banderillos tonno e peperoncino.

Con l’arrivo di queste giornate di caldo torrido, la voglia di trascorrere molto tempo tra i fornelli viene un po’ meno, e si cerca sempre di preparare piatti freddi o altri tipi di pietanze sbrigative. Con la calura finiscono anche i tempi delle grandi abbuffate e dei piatti ricchi, e si passa a cene frugali, con poche portate leggere e stuzzicanti. E per iniziare bene una di queste cene non si può che partire dai Banderillos tonno e peperoncino.

Tortine di pere e cioccolato

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TEMPO: 40 minuti | COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Dopo quello tra formaggio e pere, l’abbinamento che mi piace di più con questo tipo di frutta è sicuramente quello con il cioccolato. Trovo che la dolcezza delle pere che si scontra con il sapore deciso del cioccolato, in particolare quello fondente, regali un momento di puro gusto.

Fortunatamente le pere risultano disponibili per gran parte dell’anno perchè le diverse varietà maturano in periodi diversi, e anche quando non lo sono, possiamo trovarle sciroppate in commercio ed utilizzarle nelle nostre ricette in alternativa a quelle fresche.

Ed allora prima che le temperature si alzino definitivamente e ci inducano a preferire dessert freschi, come gelati e semifreddi, dedichiamoci a queste tortine ricche di cioccolato fondenteIdeali per una merenda appetitosa o per una colazione nutriente. Le pere possono essere sostituite dalle mele, o ancor meglio anche dai lamponi freschi.

Bevande rinfrescanti per il pomeriggio e la sera

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Il caldo ci ha colto all’improvviso. Come spesso succede, ma ci facciamo sempre trovare impreparati. Per quanto mi riguarda il bisogno di una bevanda fresca, al pomeriggio, dopo aver consumato litri e litri d’acqua, diventa una vera e propria necessità, e provare a inventarsi qualcosa di diverso e carino, da preparare sul momento, può anche essere una soluzione per non pensare all’afa, durante i lunghi pomeriggi del fine settimana, se non si esce per evitare di prendere una gran bella botta di calore, soprattutto tra le strade cittadine.

In più oltre alle soluzioni non alcoliche, completamente alla frutta, si può anche preparare qualche cocktail casalingo, da offrire agli amici che vengono a trovarci a casa. Qualche tempo fa avevo la fortuna di avere un piccolo terrazzino, ed era molto simpatico, a notte inoltrata magari, sedersi fuori con gli amici a chiacchierare, e si può sorseggiare una bella bevanda preparata con le nostre mani.

Comunque sia provate a tenere sempre in casa del tè, degli agrumi, frutta di stagione, e anche qualche bottiglia di rum o vodka, potranno sempre servire durante la lunga e calda estate che ci attende. Queste sono le quattro ricette che vi suggerisco per delle rinfrescanti bevande estive.

I colori in cucina: i biscottini di frolla con la marmellata

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TEMPO: 30 minuti più 1 ora per il riposo in frigo| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


E’ vero che in cucina molto spesso l’aspetto non conta ai fini del gusto, ma è pure vero che anche l’occhio vuole la sua parte e che solitamente veniamo rapiti dai colori accattivanti degli ingredienti e dei piatti che portiamo in tavola.

È di grande importanza l’aspetto estetico dei cibi e la trasmissione di ciò che ci giunge dalla vista di alcuni colori: basti pensare alle sensazioni suscitate dalla vista di alcuni alimenti quali ad esempio una coppa di gelato dai diversi gusti o i colori accesi di alcuni frutti tipo le fragole e le ciliegie, gli ananas o i kiwi. L’acquolina aumenta e la fame anche.

Il colore è quindi strettamente legato al nostro corpo. Non a caso la cromoterapia punta sull’effetto che i colori esercitano sul nostro stato d’animo. Inoltre ogni singolo colore susciterebbe in ognuno di noi sensazioni diverse ed influirebbe sul nostro benessere psicofisico. Per fare un esempio il giallo, un tipico colore caldo, che personalmente associo al sole, comunica entusiasmo, movimento, libertà e ottimismo. Il blu invece diffonderebbe calma e pace interiore.

Personalmente, soprattutto quando si parla di dolci, cerco sempre di puntare sia sui colori che sugli sugli abbinamenti cromatici, per esaltarne l’aspetto, come nel caso di questi dolcetti di frolla, per la cui decorazione ho optato per la confettura di arance e per quella di frutti di bosco.

Arista di maiale all’aneto

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TEMPO: 2 ore | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


L’arista è senza dubbio un piatto prevalentemente invernale, ma sfogliando un ricettario ho letto questa preparazione e mi è sembrata interessante, e in più volevo spezzare una lancia a favore della carne di maiale, da sempre additata come grassa e ricca di colesterolo, e che in più in questo periodo sta subendo anche un bombardamento mediatico a causa dell’influenza che tutti noi conosciamo.

Eccessi di colesterolo si possono trovare in molti altri alimenti che consumiamo quotidianamente, uova, formaggio, burro, e quindi anche la carne di maiale se consumata con moderazione può diventare senza alcun problema un ottimo pasto anche settimanale o bisettimanale, se consideriamo anche il prosciutto e gli insaccati.

Questa carne risulta molto proteica, la coscia è la parte più pregiata, ha delle proteine muscolari che il nostro organismo assimila facilmente e in più riesce ad apportare valori nutritivi, grazie agli amminoacidi che sono indispensabili al nostro corpo per creare proteine. Oltre a questo la carne di maiale contine anche ferro e alcune vitamine del complesso B.

E’ chiaro poi che comunque è un alimento molto grasso, da consumare con cautela. E’ ottima da cuocere alla griglia o alla brace, in questo modo si disperde una buona quantità di grasso, e in generale quando la si prepara bisognerebbe sempre eliminare il grasso in eccesso, anche se sappiamo che è molto gustoso.

L’arista è una parte abbastanza magra e anche molto tenera, la cottura con il latte, come in questo caso, evidenzia questa sua caratteristica morbidezza.

Food Jewelry: anelli di frutta disidratata

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Si, avete letto bene. Anelli di frutta disidratata, per la serie se non lo vedo non ci credo. Una collezione di gioielli di Frutta e verdura homemade. Quale modo migliore di combinare due cose che tutti amano: gioielli e cibo. Infatti la peculiarità di questi oggetti e che sono assolutamente commestibili, fatta eccezione naturalmente per la parte d’argento dell’anello. Quindi ideale per chi è sempre alla disperata ricerca di qualcosa da sgranocchiare.

Ottimo spuntino anche a livello nutrizionale, infatti la frutta nel processo di disidratazione perde l’acqua e diventa un concentrato di fibre, zuccheri e minerali risultando nutriente, saziante e non troppo calorico. Ma basterà un anellino alla mela a saziare nei voraci momenti d’emergenza-fame?

L’idea è venuta a LaProchaine Fois, che avendo comprato una di quelle macchine per disidratare gli alimenti, stanca di disidratare banalmente alimenti con il solo fine culinario o di conservazione, si sarà fatta prendere la mano ed avrà voluto ottimizzare fine ed utilizzo di suddetta tecnologia. Esistono infatti delle macchine apposta per essiccare le fettine di frutta oppure potete usare tranquillamente il forno di casa, a patto che sia ben ventilato.

Poi dovete mettere in conto tanta pazienta e passione nel decorare minuziosamente questi anellini. Sicuramente creatività e buona manualità sono d’obbligo oltre alla buona tecnica di disidratrazione. Le varianti sono tantissime: mela verde, rossa, pere, arancia, kiwi….

Sul blog troviamo una bella carrellata di esempi di quanto possono essere deliziosamente carini questi anelli.

Il risultato finale è davvero accattivante, ma al di là del come e cosa, il concetto di fondo è geniale:

Un assaggio di cucina Thai: Manzo in salsa di Curry Rosso

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TEMPO: 40 minuti | COSTO: medio-alto | DIFFICOLTA’: media | VEGETARIANA:  no | PICCANTE:  si | GLUTINE: no | BAMBINI: no

Nella cucina Thai il Curry non viene usato nella usuale forma che noi conosciamo, ovvero quella in polvere bensì in pasta che può essere rossa o verde. La differenza sostanziale tra le due é che mentre la prima é a base di peperoncini secchi la seconda é a base di peperoncini freschi e pertanto anche leggermente più fresca e “speziata” dell’altra. Il Curry come sappiamo é un mélange di diverse spezie. Ogni paese asiatico ne cambia poi la composizione e le proporzioni ottenendo così diversi tipi di curry da quello mild a quello sweet, come ci ha ben spiegato Salvina nel suo articolo. Comunque nella ricetta di oggi utilizzeremo il curry rosso in pasta e come nella migliore tradizione Thai lo diluiremo con il latte di cocco.

Spaghetti party: due salse per un piatto

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TEMPO: 50 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Avete mai pensato di organizzare un party a tema? Intendo una festa alla quale servire una tipologia di alimento o di piatto in diverse varianti? Beh, riflettendoci su ci sono infinite proposte, ma oggi decido di consigliarvi uno dei piatti per cui siamo conosciuti in tutto il mondo. Escludendo la pizza cosa rimane? La pasta ovvio.

Ci soffermeremo su un paio di condimenti da poter utilizzare per proporre diversi piatti con una base comune: gli spaghetti, forse il formato più amato dagli italiani. Per una volta metto da parte il gettonatissimo sugo al pomodoro, ognuno avrà la sua ricetta personale, a vostro piacimento potete utilizzare quella. Invece vi propongo quello al salmone e quello ai pinoli. Due sughi molto appetitosi e stuzzicanti a mio avviso, ma io sono un po’ di parte, il salmone è uno dei pochi pesci che apprezzo.

Insalata all’Acetosa

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TEMPO: 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


L’acetosa (Rumex Acetosa) è una pianta erbacea perenne, che si sviluppa lungo tutta la penisola italiana. Si presenta con un alto fusto eretto, le sue foglie sono di due tipi: quelle che si trovano alla base dello stelo  sono ampie, e hanno la forma di una lancia, quelle che sono invece all’estremità della pianta sono più strette e lunghe. Emanano un odore piuttosto caratteristico, acidulo, che corrisponde al loro sapore.  I fiori sono di colore rossiccio, la loro fioritura inizia in primavera e prosegue poi per tutta l’estate. Il frutto è anch’esso di colore rosso, è ricoperto di petali, che a loro volta hanno un colore rosso ruggine.

La pianta contiene Vitamina C, ferro, acido ossalico e ossalato di ferro. Ha proprietà diuretiche, lassative, antinfiammatorie e rinfrescanti, e le sue foglie possono essere utilizzate fresche, oppure le  sue virtù benefiche vengono sprigionate anche se si consumano infusi e decotti. Grazie a queste sue proprietà depurative e drenanti viene utilizzata per curare l’acne e la pelle grassa, per le punture di insetti e in caso di alitosi e anche di eccessiva sudorazione.

In cucina l’acetosa può essere utilizzate come gli spinaci o come altre erbette, pulita, lessata e poi condita o ripassata in padella, oppure le foglie cotte possono essere aggiunte alle minestre. Fresche invece, sempre ben pulite, possono essere utili per insaporire delle insalate, o anche utilizzate per farcire delle frittate ad esempio. Inoltre si può ricavare una purea, cuocendo le foglie e passandole, che poi va utilizzata per accompagnare pollame e pesce. Unica cosa da tenere ben presente è che il sapore dell’acetosa è piuttosto acido, quindi quando la unirete alle vostre preparazioni culinarie donerà questa caratteristica al vostro piatto.

Come servire a tavola in situazioni poco formali!/2

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Quando la cena è più confidenziale e i padroni di casa si devono occupare anche del servizio, occorre che si alzino il meno possibile: innanzitutto predispongono un menù combinato in modo da evitare assenze troppo prolungate in cucina, e quindi allestendo tutto ciò che occorre parte in tavola e parte su piani d’appoggio facilmente raggiungibili da seduti, uno o due carrelli, un tavolinetto. Così in tavola ci saranno già tutte le posate, il cestino del pane, le saliere, la pepaiola, la mostardiera, la caraffa dell’acqua, le bottiglie con i loro sottobottiglia, un sottopiatto grande per appoggiare eventuali piatti caldissimi.

Sul ripiano alto del carrello saranno disposti i piatti di ricambio e le posate da portata, mentre si riserverà la parte bassa per i piatti sporchi. Sugli altri piani di appoggio predisponete un eventuale rechaud (fornello a spirito), un paio di presine nuove fiammanti, altro pane, altre bottiglie di vino, con quello bianco nella «glacette», un tovagliolo, qualche posata in più per ogni evenienza, e il vassoio con le tazze da caffè. Per il servizio non collocate il piatto di portata al centro della tavola in modo da evitare che gli invitati si debbano servire avvicinando il loro piatto.

Marmite: o si ama o si odia.

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Non ci sono vie di mezzo. Amore a primo assaggio o fermo e deciso disgusto. Uno dei prodotti inglesi più popolari, argomento di discussione, schiere opposte di funclub a seguito, col suo particolare sapore spacca in due le opioni dei consumatori.

Cremoso e marrone intenso, gusto salato, odore forte della fermentazione, sapore inconfondibile, consistenza appicicosa.

Indovinato?

Marmite, naturalmente. Per chi ancora non lo conoscesse, si tratta di crema spalmabile a base di estratto di lievito di birra. Precisamente si tratta della raschiatura del fondo della vasca di fermentazione nelle fabbriche di birra. Buona fonte di vitamine del gruppo B, completamente vegetariana, è un alimento a basso contenuto di grassi. Da spalmare sul tost imburrato, la mattina per una perfetta colazione o di pomeriggio per la merenda.

La sua campagna pubblicitaria, creata da DDB, gioca proprio sul contrasto di amore-odio che genera.

Nei paesi anglosassoni una vera istituzione, da noi, un intruglio pressochè sconosciuto. Facendo parte della fazione Love it, quella del colpo di fulmine ed amore incontrastato, non posso che cantarne le lodi. Si inizia semplicemente, una mattina fuori casa con i morsi della fame a colazione. Ti portano questi toast, accompagnati da burro da spalmare e uno strano barattolo.

M A R M I T E

Mah, proviamolo.
E da li non si torna più indietro. Ti senti immerso in questo strano sapore, quel sottile strato delicato di burro che sta sciogliendosi sopra il toast abbrustolito, si mescola lentamente con il velo salato a aspro di marmite appena spalmato. Ogni morso e ti lasci avvolgere dal suo gusto che si sta diffondendo nel tuo corpo, ti abbandoni al marmite come un ippopotamo nel fango. Ti ci puoi crogiolare.

Si inizia così. Con pane e burro. Poi si scoprono tutte le varie ed eventuali varianti. Un’altro classico? Pane, formaggio e un tocco di Marmite.
Ecco uno step by step per un perfetto panino formaggio e marmite: