Il semifreddo al torrone, il dolce delle feste

semifreddo

Il semifreddo al torrone è un dolce tipicamente natalizio, nel senso che, essendo a base di torrone, è quasi matematico che ne avanzi durante le festività natalizie. E’ un’ottima soluzione per smaltire il torrone avanzato, o per utilizzarlo qualora non vi piacesse mangiarlo al “naturale”.Ve lo avevo anticipato quì che vi avrei parlato del semifreddo ed in questa sede vi offro la ricetta. Se non erro questa ricetta  proviene dalla rivista Cucina Italiana di qualche anno fa. Inoltre vi suggerisco anche una salsa al cioccolato sfiziosissima con cui servirlo. Vi consiglio di prepararlo negli stampini monodose, tipo quelli per i muffins, se non li aveste in casa potete optare per quelli in alluminio usa e getta. Serviteli singolarmente nei piatti da portata irrorandoli con la salsa al cioccolato e, a piacere, con della granella di mandorle o nocciole sopra. L’effetto scenografico è assicurato. Il semifreddo al torrone è un dolce molto pratico, può essere preparato in anticipo, anche qualche giorno prima di essere consumato oppure può essere congelato in freezer per poi essere tirato fuori un’ora prima di essere portato in tavola, per fare in modo che raggiunga una consistenza ottimale per essere consumato. Un suggerimento: preparatene in abbondanza perchè va a ruba! Io tengo in freezer una scorta di semifreddo al torrone per ogni evenienza, come ad esempio gli attacchi di voglia di dolce!

Zuppa di vongole saporita, per il cenone del 24 dicembre

zuppa vongole

Anno dopo anno si susseguono le ricette di pesce, che siano antipasti, primi o secondi, per il cenone della Vigilia di Natale e molto spesso anche per quello di Capodanno. Le vongole sono uno degli ingredienti preferiti, non per essere ripetitiva, (raccontandovi sempre di Napoli e del Natale, ma non posso farne a meno quando si tratta di queste feste) per anni, nella mia famiglia, gli spaghetti con le vongole sono stati l’unica opzione possibile per la cena del 24 dicembre, fino a che, le nuove generazioni (mamme e zie contro nonne) hanno iniziato a preparare risotti, linguine, e quant’altro, il tutto non necessariamente condito da vongole!

Questa zuppa può essere una valida alternativa per restare immersi nella tradizione e per provare comunque una pietanza diversa, un po’ sofisticata, come se si mangiasse al ristorante, e in più può anche diventare “il tema della serata”, il frutto di mare gustato da solo, quindi a seguire un’impepata di cozze; oppure il tema può essere “un ingrediente alla volta”, e quindi zuppa di vongole, impepata di cozze, zuppetta di polipetti, baccalà fritto, senza insalate e senza mescolare, una sorta di cena volta ad assaporare piatto dopo piatto i singoli sapori di ogni portata.

Teglia campagnola per un Natale dal gusto semplice e genuino

teglia campagnola

Si avvicina il Natale e i preparativi per la cena del 24 ed il pranzo del 25 fremono…. che si fa? Cosa prepariamo? Carne o pesce? Pasta o riso? Il primo lo facciamo o ci limitiamo ad un secondo e agli antipasti? Tutte domande che in questi giorni, tutti coloro che amano festeggiare insieme ai loro cari si sono fatti almeno una volta.

Ed è qui che Ginger vi viene in aiuto, con qualche bel suggerimento, semplice, anzi semplicissimo, leggero, gustoso ed economico….

Altre volte vi ho suggerito pietanze vegetariane per imbandire le vostre tavole durante i giorni di festa ed oggi mi andava di tornare sull’argomento con un piatto di una semplicità estrema che potrete decidere di utilizzare come antipasto o come secondo e poi è uno di quei piatti che io chiamo “salva tempo” nel senso che, potrete prepararlo anche il giorno prima, visto che è una pietanza deliziosa sia calda che fredda.

Portate in tavola colore, allegria, semplicità e gusto quindi con la teglia campagnola e non deluderete nessuno.

Le marmellate di agrumi: barattolini preziosi da regalare

confiture

A che punto siete con i regali? Io mi sto organizzando in tempo. Ho in mente di allestire delle piccole ceste con prodotti fatti in casa. Lasciando per ultime preparazioni che si conservano per minor tempo, tipo i biscotti ed i cioccolattini,  ho iniziato a pensare alle marmellate. Gli agrumi sono di stagione ed ho scelto quindi di concentrarmi su arance e mandarini. In questo articolo vi propongo una gelatina di mandarini dalla preparazione semplicissima e che può essere servita come dessert con l’accompagnamento di yogurt e zucchero di canna, una marmellata classica di arance ed una più raffinata con mele ed earl grey, per i palati più esigenti. Prima però procuratevi dei barattolini graziosi in cui versarle una volta pronte. E copri barattoli colorati e delicati con cui adornarle. Se avete dimestichezza con ago e filo o con l’uncinetto, potreste crearli da voi personalizzandoli a vostro piacimento, ricamando magari il nome della persona a cui li donerete.

Gli struffoli, il dolce campano delle feste di Natale

struffoliGli struffoli. Chi non conosce gli struffoli? Sono il dolce per eccellenza del Natale napoletano e sono famosi esattamente come la pastiera, che si prepara a Pasqua, e come le sfogliatelle, ricce e frolle, e i babà. Insomma fanno parte della tradizione culinaria napoletana al 100% anche se la storia ci racconta chi li ha inventati e soprattutto ci insegna che non sono sempre stati un dolce natalizio.

Gli struffoli sono arrivati in Campania grazie ai Greci, già ai tempi della Magna Grecia infatti esisteva una preparazione simile e quindi diciamo che noi napoletani non li abbiamo proprio inventati di sana pianta, non è stato un napoletano a impastare e poi ricavare queste palline deliziose, però abbiamo fatto nostro, secoli e secoli, fa un dolce importato da una delle più antiche civiltà del mondo. Infatti in Grecia esiste un dolce simile, il loukoumades, e sempre dalla cultura greca ne deriva il nome, strongylòs, che significa di forma tondeggiante.

In più il dolce non è sempre stato legato alle feste natalizie, si ha una testimonianza della ricetta  degli struffoli legata alla cucina napoletana, che risale al 1634, ma in quel periodo il dolce veniva preparato indipendentemente dalle festività.

Comunque sia provate a preparare gli struffoli, non è molto difficile, l’unica parte un po’ faticosa è il momento in cui vanno ritagliati tutti i pezzettini dai tubicini di pasta, ma visto il risultato finale un po’ di noia, un po’ di ripetitività e un po’ di affaticamento ci stanno tutti!

Rivisitando la cucina messicana: il Pasticcio alla messicana

pasticcio alla messicana

Per oggi ho pensato di proporvi una ricetta che prende spunto dalla cucina Messicana, una rielaborazione delle tortillas, una ricetta piccante e fresca allo stesso tempo: il Pasticcio alla messicana. Forse, pasticcio, non è proprio il termine più indicato per chiamare questo piatto, visto che ha ben poco a che fare con i nostri pasticci, ma visto che all’aspetto ricorda questo tipo di pietanza, facciamo largo al Pasticcio alla messicana.

Vi dicevo che il Pasticcio alla messicana è un piatto piccante e fresco, questo perché ai sapori forti e pizzicanti tipici della tradizione messicana si accosta il gusto tenue e vellutato del guacamole, salsa tipica all’avocado, che viene servita in accompagnamento al pasticcio. Adesso predisponete il palato, iniziate con un aperitivo a base di Tequila Fresa e preparate lo stomaco al Pasticcio alla messicana!

Risotto zucchinette e pancetta, mantecato con gorgonzola e salvia

risotto zucchinette e pancetta

Il risotto è un classico delle grandi tavolate; raramente non piace e mette d’accordo tutti grandi e piccini.

Lo si può fare semplice oppure osare con gli ingredienti o le mantecature, ma un bel piatto di risotto caldo, fumante e, perchè no, filante, al centro di una bella tavola imbandita per le feste mette gioia e voglia di famiglia.

Il risotto che vi propongo di seguito, di base è molto semplice e classico ma con la mantecatura che vi suggerisco assumerà un tocco davvero molto interessante.

Il tacchino ripieno di castagne direttamente dal cucchiaio d’argento

turkey

Direttamente dal libro “Il cucchiaio d’argento” vi suggerisco la ricetta del tacchino ripieno. Se non aveste ancora deciso cosa portare in tavola il giorno di Natale, il tacchino ripieno è un’ottima idea, costituirà il piatto di punta del vostro pranzo festivo. Certo, la sua preparazione è lunga e leggermente laboriosa, ma il risultato vi ripagherà di tutto il tempo “perso” dietro al volatile. La ricetta in questione è super valida in quanto proveniente dal libro” il cucchiaio d’argento“. Chi non ne ha mai sentito parlare? Chi ce l’ha lo definisce una piccola enciclopedia della cucina, un libro completo, di facile consultazione, indispensabile in cucina. Insomma il libro perfetto, quello da cui attingere di volta in volta idee e spunti per il pranzo, per portare in tavola qualcosa di sfizioso e mai scontato. Unica pecca, poche foto, a mio avviso non farebbero altro che arricchire questa piccola bibbia della cucina, ma si può anche sorvolare, considerata la validità delle ricette.

Idee natalizie: tre salse per il bollito

salsa verde

Il bollito è senza dubbio uno di quei piatti da gustare in compagnia, adatto sicuramente al cenone della vigilia o comunque indicato per le cene dei giorni di festa, quelle durante le quali ci si ritrova in compagnia con interminabili tavolate piene di parenti ed amici. Io lo considero un piatto appartanente alla categoria dei comfort food, avete presenti quei cibi che vi appagano solo a sentirne il profumo o solo a guardarli? Anche se si tratta di una preparazione tipica piemontese, ha preso piede in diverse regioni d’Italia. In questo articolo vorrei darvi qualche idea sulle salse adatte per accompagnarlo.  Sorvolando sulla classica mostarda che si trova facilmente nei negozi di gastronomia ed anche al super, vi suggerisco tre salsine sfiziosissime che vi faranno fare un figurone. Alcune sono classiche, altre innovative, ma tutte degne di essere preparate per soddisfare tutti i commensali. Le salse per bollito di cui vorrei parlarvi sono: la salsa alla rucola, la salsa al burro e la salsa alle mandorle.

Mostaccioli di Natale

mostaccioli

I mostaccioli, detti anche mustacciuli o mustaccioli, sono dei dolci tipici della tradizione natalizia napoletana. Sono dei dolcetti, simili a grandi biscotti, a forma di rombo, e sono mediamente grandi, circa 10-12cm. Vengono preparati e mangiati durante le feste di Natale, insieme ad altri dolci tipici come i Roccocò. Sono ricoperti di glassa al cioccolato, anche se adesso, come sempre accade nelle evoluzioni e modernizzazioni culinarie, se ne trovano anche ricoperti al cioccolato bianco, alla nocciola e ne ho visti anche alcuni ricoperti con una buonissima glassa arancione, credo all’arancia. Il sapore dell’impasto interno è molto dolce e deciso, forte, come molti dolci della cucina napoletana.

Il nome mostaccioli deriva dal fatto che anticamente, nelle ricette contadine, veniva utilizzato il mosto, per rendere questi grandi biscotti morbidi ancora più dolci.

Con il nome mostaccioli, e con delle varianti dialettali come mostazzoli, cono conosciuti anche altri dolci simili, calabresi e salentini.

Questi dolci vengono consumati dopo i pasti natalizi, e credo sia una tipica tradizione del sud in generale, ma il momento del dolce, nel napoletano, diventa quasi l’inizio di una seconda parte completa ed elaborata del pranzo o della cena, in cui si gustano una quantità di prelibatezze, a volte in maniera eccessiva! Si va proprio da questi classici dolci napoletani, alla frutta secca, prugne, datteri e albicocche, noci, nocciole e mandorle, e poi si passa agli struffoli, e anche alla Cassata Siciliana, che a Napoli arriva tutti i giorni prima di Natale, e anche il 24 e il 25 con una nave direttamente dalla Sicilia, infatti è originale al 100%. Questa ricchezza di dolci tradizionali fa del momento dei pasti durante le feste una vera e propria immersione nelle più antiche radici della città.

Arancine dolci al cioccolato fondente

arancine al cioccolato

Come anticipato ieri ecco una piccola sorpresa, per gli irriducibili amanti delle arancine;

In questi giorni abbiamo visto come fare il riso per le arancine, vi ho dato qualche suggerimento per i ripieni classici e per quelli un po’ più particolari e vi ho dato delle dritte sul come riempire le arancine e friggerle, ma, ecco una vera e propria chicca, per i golosi d’eccellenza, per chi come me ama il cioccolato, e se è fondente lo ama ancora di più! Per chi nel giorno di Santa Lucia vuol prendere per la gola grandi e piccini, per chi vuole farsi un dolce regalo in vista dell’ imminente Natale, ecco le arancine dolci al cioccolato fondente deliziose e semplicissime da preparare.

Prepariamoci al Natale: Pollo arrosto con Gravy Sauce

pollo arrosto


Spesso si pensa che il pollo arrosto possa essere considerato un piatto scontato. Io credo invece che preparare un arrosto degno di questo nome sia una piccola grande arte sempre capace di stupire. Questo pollo in particolare poi é arricchito dalla Gravy sauce. Se non sapete di cosa sto parlando potete sbirciare qui. Comunque in sostanza si tratta di una salsa ottenuta dal fondo di cottura dell’arrosto che si può addensare facendo un roux a freddo, ovvero aggiungendo del burro maneggiato. Inoltre questo pollo é arricchito nel sapore da un mix di erbe aromatiche quali prezzemolo, coriandolo, rosmarino, timo e origano che donerà alla carne un profumo ed un sapore stupefacente. Potete infornare il pollo circa 80 minuti prima dell’arrivo dei vostri ospiti e preparare la salsa al momento, in questo modo avrete l’occasione di servirlo caldo bollente. Se invece preferite avvantaggiarvi potete cucinarlo anche tre ore prima dell’arrivo degli altri avendo però cura di avvolgerlo nella stagnola per far sì che i succhi non vadano persi e la carne non si asciughi troppo.