I vari tipi di riso: dal vialone nano al riso venere

In Italia la coltivazione del riso ha iniziato a diffondersi nelle zone del milanese e del vercellese in epoca piuttosto recente, tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, e sono tutt’oggi zone di produzione d’eccellenza di questa coltivazione. Proprio grazie alla immediata conversione di tale coltura ed alle buone risposte produttive della campagna piemontese che il riso continuo’ a diffondersi e ad essere apprezzato come piatto quotidiano per larga parte della popolazione. Con il riso si possono realizzare un numero incredibile di piatti diversi, dall’antipasto al dolce e, se cucinato a dovere, sarete sicuri di soddisfare anche i palati piu’ raffinati ed esigenti.

La riuscita della ricetta prescelta e’ comunque condizionata dalla scelta della varieta’ di riso piu’ indicata.
Bisogna tener conto delle rispettive caratteristiche dei tipi di riso che riguardano esclusivamente le dimensioni dei chicchi e le modalita’ di cottura. Sono poco significative invece le differenze tra le proprieta’ nutritive e le varieta’ a disposizione. Le varieta’ italiane di riso sono divise in vari tipi:

  1. Comuni: Le varieta’ piu’ note sono l’Originario e il Balilla. Hanno chicchi piccoli e tondi, adatti per minestre, minestroni e dolci e cuociono in 12 – 13 minuti.
  2. Semifini: riso con chicchi tondeggianti di media lunghezza. adatti per antipasti, risi in bianco, timballi. cuociono in 13 – 15 minuti circa. le varietà più conosciute sono padano, vialone nano, italico r.
  3. Fini: riso con chicchi lunghi e affusolati. perfetti per risotti e contorni, è molto apprezzato per la sua versatilità in cucina. la cottura è di 14 – 16 minuti. Le principali varietà sono s. andrea, europa.
  4. Superfini: con chicchi grossi e molto lunghi, particolarmente adatti alla preparazione di risotti e contorni. Cuociono in 16 – 18 minuti. Le principali varieta’ sono Roma, Carnaroli e Baldo.
  5. Riso Nero Aromatico Venere: appartenente alla sottospecie japonica, il riso Venere, nato nella Pianura Padana, è stato battezzato con il nome della Dea dell’amore e viene coltivato nelle province di Novara e Vercelli. E’ un riso aromatico, profumato, con un sentore di pane appena sfornato, tipico dei risi orientali. L’aroma lo si percepisce già annusando da vicino i chicchi crudi e diventa più incisivo con il calore.



Questo tipo di riso in Cina esiste da secoli, ma è sempre stato riservato alle tavole dei nobili, perché raro e poco produttivo; fino all’Ottocento veniva coltivato solo per l’Imperatore e la sua corte ed ancora oggi il suo costo è molto più elevato di altri risi. In Europa il riso nero era sconosciuto, perché non c’erano varietà che potessero crescere e fruttificare nei nostri climi temperati. Oggi il riso Venere, frutto degli studi e della selezione di un ricercatore cinese in Italia, presenta le proprietà del preziosissimo riso nero degli antichi Imperatori cinesi.

Lo si utilizza per comporre piatti prelibati ed è adatto alla preparazione di risotti ed insalate di riso, è un ottimo contorno per pesci e carni dal gusto delicato, ma va provato anche semplicemente condito con un po’ di olio extravergine d’oliva. Ottimo anche nei secondi piatti, specialmente se a base di pesce, ma anche con carni o verdure, nei dolci, in torte, budini e biscotti e come ingrediente in altri preparati quali pane, polenta, crespelle ed involtini. Nei piatti, oltre che gustoso, è molto decorativo. E’ un riso integrale e richiede circa 40 – 45 minuti di cottura.

13 commenti su “I vari tipi di riso: dal vialone nano al riso venere”

  1. Secondo me il riso Venere è uno dei più buoni in assoluto ed in cucina ne ho sempre. Piatto principale o contorno di altri, non è mai fuori posto.

    Il Carnaroli, poi, è un altro riso che non può mancare nella cucina di un cuoco o di un appassionato. Anche se per alcune preparazioni ci sono risi più indicati, in generale col Carnaroli non si sbaglia mai.

    Rispondi
  2. Certo che ogni preparazione ha il suo riso. Chiaro.

    Il mio preferito? PATNA indiano, una variante raffinata e profumata del più noto (e abusato) BASMATI.

    Rispondi

Lascia un commento