Obesità: come riconoscerla e affrontarla con consapevolezza

Anche se sono ancora fin troppo sottovalutate le sue conseguenze, l’obesità una vera e propria patologia in grado di riguardare centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, con prevalenza negli adulti dei Paesi sviluppati o in via di sviluppo. Nonostante tale diffusione e nonostante siano sempre più chiari gli effetti che una condizione di trascurata obesità può condurre, l’impressione è che si stia facendo ancora troppo poco per poter giungere a una condizione di piena consapevolezza di questa caratteristica fisica e, di conseguenza, si stiano sottopesandone i potenziali pregiudizi.

Le cause dell’obesità

Numerose possono essere le cause alla base dell’insorgenza di una condizione di obesità. In parte, sebbene non sia la determinante più comune, è ben possibile che possano essere ricondotte a una predisposizione genetica e che, in altri termini, l’obesità sia “ereditaria”. La gran parte delle cause scatenanti sono tuttavia da ricondursi alle condizioni socio-ambientali, combinate con la sedentarietà: la mancanza di equilibrio tra le calorie che vengono introdotte ogni giorno nel nostro corpo e quelle che vengono consumate con l’attività fisica è spesso mancante, costringendo così il nostro corpo ad accumularne in più rispetto a quelle che vengono smaltite, con conseguente incremento di peso.

Altri possibili fattori che possono scatenare l’obesità possono essere tutte quelle condizioni di stress, di ansia e di disturbi dell’umore che pregiudicano la qualità della vita e, spesso, conducono anche a forme di patologia di iperalimentazione (così come la depressione). Ancora, è possibile che l’obesità sia favorita da cause di natura farmacologica, visto e considerato che alcuni medicinali possono favorire la formazione di un peso eccessivo, stimolando in maniera negativa l’appetito e abbassando il metabolismo energetico. Infine, tra le principali cause troviamo anche quelle ormonali: una produzione troppo elevata di colesterolo può infatti condurre all’obesità.

Come sapere se si è obesi

Se si vuole avere una prima impressione sulla propria condizione di obesità, è possibile seguire le indicazioni fornite dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in relazione al calcolo del BMI. Il calcolo è molto semplice: è infatti sufficiente fare la divisione tra il peso del soggetto in kg, per il quadrato della statura della persona, espressa in metri. Pertanto, una persona che è alta 175 centimetri e pesa 70 kg, avrà un BMI pari a 22,9 (70/175^2). E, per intenderci, il risultato sarà soddisfacente: se infatti il BMI è compreso tra 18,5 e 24,9, il soggetto è normopeso, mentre se è compreso tra 25 e 30 la condizione è già in sovrappeso. Infine, se è tra 30,1 e 34,9 si tratterà di obesità di primo grado, e se è tra 35 e 40 si tratterà di obesità di secondo grado. L’obesità di terzo grado si incontra invece oltre i 40.

I vari livelli di obesità

Approfondiamo dunque cosa si intende per obesità, prendendo spunto da quanto sopra abbiamo cercato di anticipare. Assumendo il BMI quale indicatore per la congruità del proprio peso, non possiamo che sottolineare come l’obesità lieve, di primo grado, sia già rilevabile con un BMI superiore a 30, ma non superiore a 35, con un’eccedenza ponderale tra il 20 e il 40%. Si parla invece di obesità media o di secondo grado se il BMI varia da 35 a 39,9, con un’eccedenza ponderale tra il 41 e il 100%. Infine, si può parlare di obesità grave quando ci si rivolge all’obesità di terzo grado, con BMI superiore a 40 e eccedenza ponderale oltre il 100%.

Infine, rammentiamo altresì come l’obesità possa ulteriormente differenziarsi sulla base del modo in cui viene distribuito il tessuto adiposo. Se pertanto il grasso è concentrato prevalentemente sulla zona addominale, si parlerà di obesità addominale o viscerale, se invece è periferica si parlerà di obesità periferica o sottocutanea. Vi sono inoltre alcune altre forme di obesità, chiamate miste, che possono contraddistinguere una condizione di incremento generalizzato di grasso, e che possono coinvolgere praticamente tutte le forme precedenti.

In conclusione, il nostro consiglio è certamente quello di non sottovalutare una condizione di obesità anche lieve, poiché le conseguenze del perdurare di un simile scenario potrebbero essere anche molto serie e protratte nel tempo: parlatene dunque con un buon medico per poter assumere tutte le necessarie “contromisure”!

via  www.guidausofarmaci.it