Ricetta con gli avanzi del panettone: prepariamo un budino

TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Ad ogni Natale si ripresenta il solito problema (se di problema possiamo parlare): che cosa fare del panettone avanzato? Certamente molti di voi mi potrebbero suggerire di mangiarlo, tuttavia oltre a trovarlo un po’ scontato come consiglio il panettone, una volta aperto, perde la sua fragranza e si indurisce un pochino. Così di solito, qualche giorno dopo le feste di natale, preparo il budino di panettone ed in men che non si dica tutto il panettone che era avanzato dai giorni precedenti termina. Volete sapere come si prepara?  Eccovi accontentati!


Budino di panettone

Ingredienti per 4 persone:

200gr di panettone leggermente secco | 200gr di zucchero | 4 uova | 1lt di latte intero | 4 cucchiai di rum | 1 pezzetto di cannella | la scorza di 1/2 limone | 20gr di burro

Tacchino di Natale alle castagne

 

Certe cose non si possono modificare, devono restare immutabili anno dopo anno a rischio di passare feste natalizie coi musi lughi. Nella mia famiglia la cena di Natale deve assolutamente includere il Tacchino ai Marroni, essere preceduto da Foie Gras e seguito da una Mousse al Cioccolato al Gran Marnier. Impossibile cambiare menu e, se posso al limite fare innovazioni nei piattini di contorni, stuzzichini ed insalatine varie, guai a sostituire uno dei tre elementi principali del menu di Natale!

Una ricetta per la Vigilia di Natale: Branzino alla provenzale

Ho trascorso di recente qualche giorno in Francia, in modo più specifico nel sud della Francia in Provenza, ed ho avuto modo di assaggiare diversi piatti tra cui quello che vi propongo ovvero il Branzino alla Provenzale. La mia amica Sylvie mi raccontava che per la vigilia di Natale anche loro si dedicano al pesce, e lei propone spesso questo profumatissimo piatto alla sua famiglia ed ai suoi amici. Il punto di forza della ricetta del branzino alla provenzale è il suo odore esplosivo, dovuto proprio al misto di erbe aromatiche che proliferano in quella magnifica regione. Lei ce lo ha proposto una sera in cui ancora non era molto freddo e così i profumi delle erbe utilizzate nella cottura del pesce si mescolavano con quelli provenienti dai cespugli del giardino, sembrava davvero di essere dentro un film.  

Feste natalizie senza stress

Parliamo del Natale: tante tradizioni cristiane che cambiano da regione a regione. C’è chi fa il cenone alla vigilia, chi, per tradizione, la vigilia mangia ‘magro’ e conserva le leccornie più ricche per il pranzo del 25, chi festeggia entrambi e poi c’è chi, per far contenti tutti quanti, amici e famiglie, parla di ‘feste natalizie’… quelle che cominciano a metà dicembre e si protraggono fino al primo dell’anno.
Diciamocelo francamente, questo è il periodo più impegnativo dell’anno, quello dove siamo travolti dalla voglia di superare noi stessi e dallo stress di pensare di non poterlo fare quest’anno…
La crisi economica tocca molti di noi ed è vero che dovremo forse aguzzare la nostra fantasia un po’ più del solito per riuscire a fare tutti contenti senza dover rompere il salvadanaio.
Ma come possiamo contenere i costi senza fare brutta figura con amici e membri di famiglia?
Eccovi qualche idea per darvi lo spunto ed aiutarvi a controllare lo stress che immancabilmente ci colpisce quando vorremmo dare ‘tutto di più’:

Ricette di Natale: gonfietti di patate

TEMPO: 30 minuti + 2 ore di riposo per la pasta | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Proseguiamo oggi la nostra rassegna delle ricette di Natale: suggerimenti, idee strane e meno strane, ricette tradizionali ma anche alternative vi accompagneranno fino ai preparativi del cenone della vigilia e del pranzo di Natale (ma anche oltre). Quest’oggi vi volevo proporre la ricetta dei gonfietti di patate: ottimi come antipasto, come finger food ma anche come secondo decisamente stuzzicante che saprà accattivare i vostri ospiti.

 Non sono un’amante delle tradizioni, a dispetto invece della mia famiglia che, se non prepara l’abbacchio con le patate dice che non è natale, diversamente sono sempre alla ricerca di deliziare i commensali legando tradizione ma anche novità. E così, in un vecchio libro di cucina, alla voce ricette di natale, ho trovato la ricetta dei gonfiotti con le patate, li ho provati e credo proprio che li riproporrò quanto meno per il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano.

Ricette di natale: spezzatino con marroni

TEMPO: 1 ora e 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI

In un menù tradizionale il secondo piatto fa da padrone. Per questo è bene prepararlo con cura, scegliendo la ricetta giusta per ogni occasione. Ma attenzione: un ricco secondo a base di carne richiede anche un contorno adeguato. In questi giorni non mancheremo di fornirvi idee e soluzioni originali per le festività natalizie. Lo spezzatino con i marroni rappresenta di certo un secondo importante che potrete realizzare anche in una domenica e non necessariamente durante le feste.

Come alcuni sapranno seguendoci da un po’ sono di Roma e dalle mie parti c’è stata sempre l’usanza di farcire cacciagione e pollame con le castagne. Lo spezzatico con i marroni poi, a parere mio, è sicuramente un modo alternativo per cucinare lo spezzatino di maiale.

 Ricordo a quanti non lo rammentassero la differenza tra le castagne e i marroni (perché ovviamente non sono la stessa cosa!): le prime sono piu’ piccole, con un lato schiacciato e l’altro leggermente bombato e la buccia marrone scuro. Un riccio ne puo’ contenere anche tre. I marroni, invece sono piu’ grossi e ogni riccio ne contiene uno solo. E’ comunque sottinteso che per la preparazione di questa ricetta se anche non trovate i marroni , si può fare anche con le castagne.

I Cappellacci: una ricetta per Natale

 

 

I Cappellacci di zucca (Caplaz) fanno parte della cucina storica non solo Emiliana in generale ma Ferrarese in particolare. La corte rinascimentale disponendo di un nutrito numero di cuochi, li proponeva nelle diverse feste e banchetti, ed oramai sono diventati forse il piatto tradizionale per eccellenza della tavola Ferrarese. I primi cenni ai Cappellacci di Zucca Ferraresi si ritrovano proprio nei ricettari rinascimentali degli scalchi al servizio della famiglia d’Este di Ferrara. Nel 1584 viene pubblicato “Dello Scalco”, da parte del cuoco Giovan Battista Rossetti dove si ritrovano i primi cenni ai tortelli di zucca con il butirro e la cosa straordinaria è che gli ingredienti sono rimasti gli stessi della ricetta attuale, tranne che per l’utilizzo di qualche spezia come lo zenzero che all’epoca era piuttosto diffuso in cucina. I Cappellacci di zucca si differenziano dai cappelletti non solo per il ripieno ma anche per le dimensioni maggiori della forma, da qui l’origine del termine dialettale Caplaz.

Finocchi gratinati: un contorno economico per il pranzo di Natale

TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Non avete ancora pensato a cosa preparare per il pranzo di natale? Beh noi di Ginger cominciamo a darvi delle buone idee con i finocchi gratinati. E’ vero che siamo in un periodo di crisi economica, i soldi non bastano mai e il caro-vita si fa, giorno dopo giorno, sentire sempre di più. Sono soprattutto le famiglie monostipendiate a sentire maggiormente il problema ma, nonostante questo, la voglia di invitare parenti ed amici per trascorrere il Santo Natale non ci abbandona.

 E mi sento di dire che non deve mai abbandonarci in quanto sono soprattutto i momenti passati insieme con le persone che amiamo che ci fanno dimenticare i periodi bui. Proprio per questo ho pensato di segnalarvi la ricetta dei finocchi gratinati che, oltre ad essere particolarmente buona, è anche decisamente economica, quindi si riesce a sposare bene con la mia idea di pranzo di Natale succulento ma che non significa spendere un’enormità.

I cappelletti: una ricetta tipica del Natale

Un celebre autore di cucina Pellegrino Artusi disse “…quando incontrate la cucina emiliana fate una riverenza che se la merita”. L’Emilia Romagna si può effettivamente definire la culla del mangiar bene. Fra le creazioni più famose le paste all’uovo ripiene hanno un posto di grande rilievo, ma attenzione a dire che sono tutte uguali, ogni parte della regione offre infatti versioni differenti. Prendendo spunto dal libro del cuoco medievale degli Estensi Cristoforo Messisburgo andiamo a Ferrara, regno della corte Estense, e vediamo che in questa città ci sono diverse paste fresche ripiene tipiche: la prima che si usa come ricetta tipica per Natale sono i Cappelletti, la seconda che si propone ad ogni buona occasione, anche a Natale, sono i Cappellacci.

Cappelletti ferraresi

Ingredienti per il ripieno:

90 gr costata di manzo o altro taglio purché saporito | 70 gr di prosciutto fresco | 70 gr di filetto o polpa di maiale | 80 gr vitello | 70 gr pollo | noce moscata | grana grattuggiato | olio d’oliva | sale | 1 uovo | 1 cucchiaio di pane grattuggiato

Il pranzo della domenica? Un rito per 8 milioni di italiani

Vent’anni di sperimentazioni e mode alimentari non sono riusciti a intaccare il tradizionalissimo pranzo della domenica.  Un rito che continua ad essere celebrato, ogni settimana, da otto milioni di famiglie (52% degli italiani), riproponendo lo stesso menù portato in tavola 50 anni fa: antipasto di salumi misti, pasta asciutta o ripiena, arrosto, patate e torta di mele.

 A farci riscoprire il tradizionalismo degli italiani, è una ricerca realizzata dal Centro Studi dell’Accademia Italiana della Cucina: una ricerca sul campo che ha toccato tutte le regioni producendo ben 1.834 questionari. Ed è il Sud il presidio del pranzo della domenica.

Ricette regionali di Natale per il cenone e la vigilia

Manca poco più di un mese al Natale e proprio in questi giorni stanno cominciando i vari tormentoni pubblicitari in tivù ispirati alle feste di fine anno. Alcuni di noi, dicono, si rendono davvero conto dell’avvicinarsi del Natale e delle feste – e cominciano quindi a tirare fuori gli addobbi per l’albero dalla naftalina – solo quando cominciano a vedere pandoro, panettone, panforte e altri classici dolci natalizi invadere le loro case sponsorizzati da questo o quel marchio alimentare.

Ma quanti di noi tra tanta insistenza pubblicitaria ricordano davvero i vari piatti regionali del Natale e delle feste di fine anno? Sapreste davvero cucinare un pranzo o una cena di Natale come si faceva una volta? Perchè non non provare allora a rispolverare i piatti della tradizione natalizia per stupire i vostri ospiti con un perfetto menu delle feste?

Certo, il tempo passa, i nostri nonni invecchiano, c’è sempre meno tempo da dedicare alla cucina, ma non credo che nessuno voglia intenzionalmente mandar perdute certe tradizioni. In questo articolo, facciamo un omaggio alle varie regioni italiane, illustrandovi le pietanze tipiche dei giorni di festa e in particolare del Natale, in modo che possiate organizzarvi in tempo per preparare piatti degni della antiche tradizioni della vostra terra o ispirandovi alle ricette delle feste tipiche di altre regioni d’Italia.

La sagra del cinghiale di Chianni alla 33esima edizione

Al via la 33esima sagra del cinghiale nel comune in provincia di Pisa. Una non-stop che parte il 7 novembre per concludersi il 16. Attesi migliaia di visitatori.

Chianni e il cinghiale hanno un destino incrociato da oramai molto tempo, a partire dal lontano 1976 quando la volontà di un gruoppo di cittadini – che allora rappresentava la quasi totalità dei residenti del piccolo comune pisano – attivi da sempre in iniziative socio-culturali e sportive, coincise con il preciso scopo di portare a conoscenza la comunità toscana e le sue tradizioni culinarie, legate alla terra e alla vita contadina. Fu proprio in seno al comitato culturale di quel periodo che maturò l’idea di promuovere una festa legata alla caccia o all’agricoltura per la valorizzazione dei prodotti locali; così, in collaborazione con l’Associazione dei cacciatori e con l’Unione Sportiva Chianni venne elaborata e vide la luce la prima Sagra del Cinghiale.

Pumpkin pie per Halloween

Visto che questa è la settimana di Halloween vorrei continuare con le ricette per festeggiare questa festa importata direttamente dagli Stati Uniti ma che ormai ha preso piede anche qui da noi in Italia. Questa è la più classica delle ricette americane la Pumpkin Pie tradizionale, quella che si trova in qualunque diner di New York, una ricetta che è la celebrazione stessa della zucca. La potete usare per concludere il pasto dopo una ricetta a base di zucca, oppure a metà pomeriggio con del tè nero forte, oppure per lo spuntino di mezzanotte, mentre aspettate che le deliziose streghette bussino alla vostra porta per chiedervi appunto un dolcetto.

La preparazione è un pochino articolata, perché prevede prima la preparazione della pie la cosidetta basic vanilla pastry.

Pumpkin pie per Halloween

Ingredienti:

250 gr di farina 00 | 1 cucchiaio di zucchero | una punta di lievito | 180 gr di burro a temperatura ambiente spezzettato | 80 ml di acqua ghiacciata | 1 bustina di vanillina.

Preparazione: mettere la farina, lo zucchero ed il lievito nel robot da cucina ed azionare, aggiungere il burro e poi l’acqua con la vaniglia mentre il motore sta girando. Togliete l’impasto mettetelo nella pellicola e fatelo riposare per 30 minuti in frigorifero.

Veniamo ora al ripieno, ingredienti:

1 kg di zucca pulita e tagliata a pezzetti | 250 ml di sciroppo d’acero | 4 uova | 250 ml di panna | 1 bianco d’uovo per spennellare la copertura.