Coriandolo, una spezia dalle molteplici qualità

Questa pianta aromatica è utilizzata a livello industriale per ricavare un’essenza, la quale non deve mai essere usata se non dietro prescrizione medica.

I frutti del coriandolo contengono vitamina C e un olio essenziale, il cui principale costituente è il linalolo.

Leggendo qua e la ho anche scoperto che, le proprietà del coriandolo, sono antisettiche, antispasmodiche, aperitive, digestive, carminative e stimolanti. Nei casi di digestioni difficili e di meteorismo si utilizza l’infuso preparato mettendo a riposare 1 cucchiaino di frutti essiccati in 250 mi d’acqua bollente per una decina di minuti. Trascorso questo termine si filtra e se ne consuma mezza tazza dopo i pasti principali. Lo stesso infuso confezionato nelle dosi precedentemente dettate e consumato nella misura di mezza tazza prima dei pasti principali, è utile per combattere l’aerofagia. Lo stesso infuso, ancora, risulta utile nei casi di spasmi intestinali.

Nel caso di vertigini e nausee si può ugualmente utilizzare l‘infuso di coriandolo. Anche in questo caso si pone a riposare 1 cucchiaino di frutti essiccati in 250 mi d’acqua bollente per una decina di minuti. Trascorso questo periodo si filtra e se ne consumano 1 o 2 tazze al giorno a seconda del caso.

Pane senza impasto? Si può con il no knead bread

no-Knead Bread

Si può davvero ottenere un pane senza impastare, e non è uno scherzo, anzi vi dirò che i risultati sono ottimi. Non ci credete? Il no knead bread, letteralmente pane senza impasto, sta impazzando per il  web. Basta fare una rapida ricerca per trovare decine di risultati che vi rimanderanno a link di gente che ha già provato a prepararlo con tutte le impressioni favorevoli. Se siete alle prime armi con la panificazione questo è il pane che fa per voi, con poco sforzo e con poca manualità sfornerete una pagnotta fumante. La caratteristica di questo pane consiste nel fatto di prevedere una quantità davvero ridotta di lievito e di essere caratterizzato da un impasto molto umido. Una lunga lievitazione fa il resto. Ad onor del vero la ricetta fu inventata un paio di anni fa a New York.

Ricette pasta: i ravioli al pesto di spinaci

ravioli al pesto di spinaci

Per la serie: con cosa ti condisco i ravioli, oggi parliamo di pesto, ma non di quello classico al basilico, bensì del pesto di spinaci. Stesso procedimento di preparazione del primo, stessi ingredienti ma sapore diverso. Il pesto di spinaci risulta molto più delicato e adatto ad accompagnare una pasta ripiena come possono essere i ravioli. Del pesto di spinaci potete trovare una variante leggermente più ricca quì, noi di Ginger ne avevamo parlato tempo fa. Se i ravioli decidete di prepararli direttamente voi con le vostre manine, scegliete un ripieno che si sposi bene con il pesto, ad esempio i classici ricotta e spinaci sarebbero l’ideale.

Ricette con la marmellata: millefoglie all’arancia

millefoglie

Questa millefoglie alla marmellata di arance appartiene alla categoria delle non-ricette che io amo tanto per la loro velocità di preparazione. Quì non c’è niente da cucinare, se non la pasts sfoglia (ammesso che non acquistiate quella già cotta e predisposta per dolci di questo tipo). Si tratta semplicemente di mettere insieme uno strato di pasta sfoglia, uno strato di panna montata amalgamata alla marmellata di arance ammorbidita con dell’acqua, e continuare così fino ad esaurimento degli ingredienti. Tutto quì, niente altro da fare, ed in meno di mezz’ora avrete un dolce da portare in tavola molto scenografico e che mette sempre d’accordo tutti. E golosissimo, ovviamente.

Il Seitan: cos’è, come si cucina, come si mangia (prima parte)

seitan1

Parliamo di vegetarianesimo. Ma non solo. Io non sono mai stata vegetariana ad esempio ma in un periodo della mia vita ho provato tutta una serie di alimenti “naturali” (seitan, tofu, germogli) per sentirne il sapore e conoscere nuovi cibi, e ancora adesso mi porto dietro le esperienze, i sapori e le ricette di quel momento.

Quando c’è una riduzione o una totale eliminazione del consumo della carne bisogna porre attenzione sul reperimento di fonti proteiche alternative. Un aiuto molto valido viene proprio dal “glutine di frumento”, visto che il suo prezioso patrimonio di proteine ne fa praticamente una sorta di carne vegetale. In Italia ancora oggi non è un alimento molto conosciuto e facilemente reperibile (i miei esperimenti risalgono a dieci anni fa circa, ma ancora oggi il seitan si trova solo nei negozi specializzati in alimentazione vegetariana o naturale). In gran parte dell’Estremo Oriente questo prodotto è consumato da secoli, mentre in America venne introdotto all’incirca negli anni ’60, dai Mormoni.

Risotto alla rucola e provolone, regole d’oro per la preparazione del riso

risotto

Allora, voi quando la iniziate la dieta? Oggi, considerato che l’Epifania (che tutte le feste si porta via) ha effettivamente terminato le feste? O (come da tradizione)  lunedi? Io credo che una volontà ferrea suggerirebbe il 7 gennaio come inizio ufficiale di un regime alimentare controllato, ma, in fondo,  che cosa sono due o tre giorni in più? Sapete cosa vi dico? Io inizio lunedi. Se anche voi avete deciso così non potete perdervi questo risotto, che alla fine non è che abbia proprio tutte queste calorie (rispetto a quasi qualunque altro risotto intendo) certo è che il provolone, in quanto formaggio, non sia proprio un alimento ipocalorico. A parte gli scherzi il risotto alla rucola e provolone è un primo piatto sfizioso e facilissimo da preparare, bisogna stare semplicemente attenti alle varie fasi di preparazione di un classico risotto. Quali? Queste:

L’impasto dei bignè ed i suoi molteplici utilizzi

bignè

Ci avrò provato un migliaio di volte, ma niente, i bignè non ne avevano mai voluto sapere di prendere forma, una volta trasferiti in forno, rimanevano delle focaccine informi e per nulla somiglianti a quello che doveva essere il risultato finale. Devo ammettere che avevo perso un pò le speranze e soprattutto non riuscivo a capire dove stessi sbagliando. Seguivo alla lettera la ricetta ma nulla. Allora mi sono decisa a cambiarla, provando questa di Laura Ravaioli. Bene amici, da quel momento non la abbandono più, anche perchè mi ha dato diverse soddisfazioni, sia per quanto riguarda i bignè che per altre preparazioni approntate con lo stesso impasto e che ora vedremo insieme. Infatti non tutti sanno che con l’impasto dei bignè è possibile procedere alla preparazione degli gnocchi alla paragina o dei bignole fritte. Come? Così:

I savoiardi: ottimi da soli, ideali come base di molti dolci

savoiardi

I savoiardi, se fatti bene, li adoro. Di fronte a quelli confezionati storco sempre il naso, li utilizzo solo per preparare il tiramisù quando ho fretta, ma non mi soddisfano più di tanto. Per me il vero biscotto savoiardo ha una consistenza consistenza  friabile e molto spugnosa. Quando sono freschi adoro intingerli nel latte fino a quando non si inzuppano del tutto, pura goduria. Ma oltre ad essere consumati da soli costituiscono la base di molti dolci, primo fra tutti, il tiramisù, ma anche le charlotte o la zuppa inglese. O ancora possono essere serviti con le coppe di creme varie. L’accorgimento fondamentale nella preparazione dei savoiardi è senza dubbio l’operazione di “montatura” delle uova, si deve ottenere un composto molto gonfio, chiaro e spumoso, e inoltre si deve fare in modo, quando si aggiunge la farina, di versarla gradatamente e di mescolare il tutto dall’alto verso il basso. Per quanto riguarda la cottura, invece, state molto attenti a non farli bruciare ma solo colorire leggeremente. Inoltre la pasta base per i savoiardi, chiamata anche pasta savoiarda, è ideale per la preparazione delle delizie al limone.

Arancine, prepariamo i ripieni di quelle classiche

ripieno arancine alla carne

Oggi come promesso ieri, andremo avanti con la spiegazione della preparazione delle nostre arancine Palermitane, in attesa dell’arrivo di Santa Lucia.

Cominciamo ad occuparci dei ripieni classici, nei prossimi giorni, ci occuperemo di quelli un po’ più “particolari”.

Oggi vedremo come preparare il ripieno per:

  • le arancine alla carne
  • le arancine al burro
  • le arancine agli spinaci

Prima di procedere, tengo a precisare un paio di cose:

  • le dosi di condimento sono per 2 kg. e mezzo di riso, con il quale vengono molte arancine, circa 10 per tipo;
  • il litro di besciamella che vi faccio preparare per il ripieno delle arancine al burro, basterà anche per quelle agli spinaci e per un altro tipo che non vi anticipo,  ma che vedremo domani;
  • non esagerate mai nella quantità di ripieno, onde evitare che le arancine, durante la frittura si aprano;

Ribadisco ancora una volta, per chi avesse il Bimby e volesse farla da se, il procedimento per la besciamella, che troverete nel libro base del Bimby ed in altre mie ricette tipo il Muffin cavolfiore, o le Lasagne vegetariane, oppure i Maccheroni giri e besciamella, o i Broccoli al prosciutto

Mettere nel boccale del Bimby farina, latte, burro e un pizzico di sale e fate cuocere il tutto per 12 min. Vel 4. 90° .

Arancine, le originali sono solo “made in Palermo”, diffidate dalle imitazioni. Iniziamo dal riso

riso

Carissimi amici di Ginger & Tomato, fra qualche giorno sarà Santa Lucia e nella mia amata Palermo, è usanza festeggiare questo giorno mangiando le arancine (no arancini e nemmeno supplì, arancine, è così che si chiamano, e le originali sono solo made in Palemo!) oltre che la “cuccia” (grano cotto e condito in un modo particolare che mi auguro potervi illustrare quanto prima).

Le arancine sono delle palline di risotto, e non di semplice riso, più o meno grandi, e ripiene di ciò che si vuole, dal dolce al salato; le arancine, una volta ripiene, vanno passate in una pastella, poi in del pan grattato e infine fritte in olio bollente e, cosa importantissima, le arancine vanno mangiate assolutamente calde!

Oggi, cominciamo con spiegarne la base, vale a dire il riso.

Come fare il riso per le arancine palermitane “originali” salate.

Cosa molto importante, il riso va fatto la sera prima

Dolci e torte salate per Natale: impasti base

paste impasti

Durante le feste natalizie si preparano tanti dolci e spesso ci si ritrova anche ad improvvisare delle ricette. Un figlio che organizza una cena con gli amici e chiede alla mamma di preparare un rustico o un dolce in poche ore, qualche amico che ci raggiungerà a casa per fare gli auguri, o semplicemente abbiamo voglia di preparare qualcosa di nuovo e di diverso, e allora questi impasti base potranno servirci proprio per essere il punto di partenza per la nostra creatività. Non mi sono soffermata sulla pasta frolla e la pasta sfoglia, che trovate comunque qui su Ginger, così come il Pan di Spagna e la Torta della Nonna, vi propongo impasti semplici ma un po’ più rari e diversi.

Pasta brisée

Ingredienti: 250gr. di farina, 150gr. di burro, 1/2 bicchiere d’acqua, sale.

Disporre la farina a fontana su un piano da lavoro, mettere nel centro il burro, un pizzico di sale e l’acqua. Lavorare bene la pasta con le mani, stendendola e riavvolgendola. Con un matterello tirarla fino ad ottenere uno spessore di 1cm e piegarla 3 volte su se stessa. Ripetere questa operazione per 3 volte di seguito e poi lasciarla riposare almeno 1 ora prima di utilizzarla. La pasta brisée serve per timballi, torte salate, crostate e dolci di vario genere; è più morbida della classica pasta frolla e risulta comunque sfogliata anche se è più leggera e meno grassa della pasta sfoglia. E’ una via di mezzo buona per tantissime preparazioni!

Idee natalizie: le salse dolci per farcire e decorare

salse dolci

Durante le feste natalizie può essere simpatico, e anche molto goloso, accompagnare le torte e i dolci con delle salse alla frutta, o anche al cioccolato! Mia zia ad esempio ha un suo classico natalizio, che forse molte altre di voi preparano, pandoro e panettone accompagnati da zabaglione, infatti in fondo ho anche aggiunto la ricetta per prepararlo, che non fa mai male fare un piccolo ripasso anche dei classici! Queste possono essere delle idee natalizie per colorare ancora di più le feste che ci attendono a breve!

Salsa di albicocche

Diluire della marmellata di albicocche, passata al setaccio, con qualche cucchiaio di sciroppo, preparato a caldo, con metà acqua e metà zucchero. Quando la salsa risulterà densa profumarla al Kirsch o al maraschino.

Salsa di arance

Seguire la ricetta precedente per preparare la salsa di albicocche, utilizzando però la marmellaa di arance. Profumare la salsa con gin o Grand Marnier.

Prepariamo le verdure sott’olio!

sott'olio

Preparare le verdure sott’olio è come preparare le marmellate, dona quel senso di cibi sani e fatti in casa impareggiabile. Così come le marmellate anche peperoni, melanzane, funghi e quant’altro sott’olio possono essere un’idea per i ragali di Natale, e visto che prima di essere consumate le conserve è meglio che riposino chiuse, al buio e in luoghi freschi e asciutti almeno per un mese iniziate a pensare a cosa volete preparare per la vostra famiglia e i vostri amici!

Ricordate sempre di sterilizzare i barattoli di vetro e i coperchi. Potete o immergerli in acqua in ebollizione, lasciandoli per un po’ e poi facendoli sgocciolare e asciugare bene senza asciugarli con canovacci (che potrebbero lasciare peletti o “contaminare” il barattolo sterilizzato) oppure alcuni consigliano di riempire i barattoli d’acqua e di porli in forno, lasciando bollire l’acqua al loro interno.

Giuggiole sotto spirito, un ottimo digestivo

giuggiolespirito

TEMPO: 30 minuti + tempo macerazione| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: difficile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Abbiamo già incontrato le giuggiole in passato, concentrandoci sulla loro estrema dolcezza e quindi preparando qualcosa di molto adatto nella preparazione di dessert e dolci, la marmellata di giuggiole. In questa ricetta invece andiamo su un argomento completamente diverso, i digestivi e ciò che possiamo preparare in casa da soli.

Tutti conoscono qualcuno che sa fare il limoncello in casa, così come il fragolino o qualche altro liquore o digestivo più comune, questa ricetta invece vi garantisce una certa originalità, visto che non parliamo del più classico brodo di giuggiole, che oltretutto non so se sanno preparare in molti, ma di un vero e proprio liquore, dal doppio utilizzo, che avrà però bisogno di 6 mesi di macerazione.

Una volta pronto non solo sarà ottimo da sorseggiare, soprattutto se amate i sapori dolci anche per gli amari di fine pasto, ma le giuggiole saranno la vera innovazione, infatti esse stesse, più del liquore da loro ricavato, avranno proprietà digestive, potrete presentarle ai vostri ospiti in un piattino o in una ciotolina e loro potranno mangiarne un paio per avere un dolcissimo effetto digestivo.