Salsicce di vitello al vino bianco, per un aperitivo in stile spagnolo

Scusate l’assenza di questi giorni, ma oltre lo stomaco, anche la mente vuole la sua parte! Ma non preoccupatevi, non sono stato egoista e nella mia breve vacanza ho pensato anche a voi, prendendo spunti qua e là di ricette ed idee stuzzicanti ed interessanti.

Arriviamo subito al sodo, gironzolando per la nostra splendida capitale, verso le otto di sera mi è capitato di imbattermi in un locale che serviva “piatti” in stile spagnolo. L’orario era quello giusto per un aperitivo, i piedi reclamavano una sosta, ed allora ho ceduto alla tentazione.

Entrando mi sono accorto immediatamente che non si trattava di veri e propri “piatti”, ma di piccole porzioni da stuzzicare accompagnandole con qualcosa da bere. Non chiamateli piatti e neanche stuzzichini, il loro vero nome è Tapas, direttamente dalla frenetica movida spagnola.

Cibus 2008: dal 5 maggio a Parma, il salone internazionale dell’Italian Food

cibus 2008

Parma capitale del gusto nel mese di maggio: oltre a GNAM, la rassegna artistica sulla gastronomia, sta per partire anche CIBUS, la prestigiosa fiera internazionale dell’alimentazione. Per la sua quattoridicesima edizione il festival del cibo Parma accoglierà operatori provenienti da tutto il mondo, ma il protagonista assoluto sarà il Made in Italy.

Tante le novità: innanzitutto le date della manifestazione che per quest’anno sottolinerà la propria vocazione a fiera del business occupando 5 giorni feriali, da lunedì 5 a giovedì 8. Sempre nell’ottica di favorire l’industria agroalimentare italiana anche l’organizzazione degli eventi con più seminari, convegni e incontri focalizati sulla grande distribuzione.

I marchi italiani presenti saranno circa 2400, pronti a far conoscere i propri prodotti di qualità a ai rappresenatnti di 55 paesi. Tante le aree espositive pronte a catturare l’attenzione dei visitatori: in molte l’obiettivo sarà catturare l’attenzione dei visitatori tramite i sensi dell’olfatto e della vista, con chef intenti a preparare ricette che prevedono l’utilizzo di alcuni tra i principali prodotti italiani, tra cui l’aceto balsamico di Modena.

Fare la spesa da casa con un click? Comodo e veloce. Raccontateci le vostre esperienze

Fare la spesa da casa con un click? Comodo e veloce

 

Da quando Internet è in ogni casa è sempre più diffusa l’abitudine di comprare tutto in rete: libri, elettrodomestici, vestiti e perchè no, anche alimenti. Da qualche tempo a questa parte infatti l’e-commerce di alimentari è stato oggetto di una crescita irrefrenabile e si sono moltiplicati i siti che offrono la possibilità di fare la spesa comodamente seduti sul proprio divano. La maggior parte di questi negozi virtuali offrono i loro servizi a zone geografiche abbastanza ristrette così che possono permettersi di rifornire i propri clienti anche di alimenti freschi e deteriorabili.

 

Uno dei principali portali che offre questo servizio è Esselunga, uno dei primi a lanciarsi in questo business in Italia. Sul sito della catena di supermercati basta iscriversi e di volta in volta riempire il proprio carrello virtuale. Fare la spesa on line ha una serie di vantaggi oltre all’evidente comodità: si evitano le code alla cassa, si risparmia tempo e soprattutto è molto più semplice risparmiare sui prodotti. Mi spiego meglio: volete comprare dell’acqua minerale? Facendo la spesa on line potrete confrontare tutti i prezzi di tutte le acque e scegliere non solo quella che preferite ma anche quella che vi conviene di più, senza contare che non dovrete fare la fatica di caricarvi da sole in macchina 6 casse d’acqua.

 

Esselunga non consente di pagare in contanti alla consegna, ma del resto oggi tutti hanno una carta prepagata per gare acquisti on line in tutta sicurezza e Pay Pal, o le sue alternative, offrono garanzie. Il costo della consegna qui è 7,90 (6,90 se la spesa supera le 110 euro) e per l’ora basta indicare la fascia di tempo in cui saremo a casa (ad esempio dalle 18 alle 20).

Ravioli al vapore cinesi.

Dim SumI ravioli al vapore sono dei dim-sum, cioè gli spuntini preferiti dai cinesi: si acquistano per strada dai venditori ambulanti, oppure si consumano nelle sale da thè, dove la gente, di solito a metà mattina ed a metà pomeriggio, ama ristorarsi con infinite varietà di snacks, sorbendo una tazza di thè caldo.

I ravioli più conosciuti sono quelli di pasta di riso, tipici della cucina cantonese, ma ne esistono molte varianti locali, come quella del Nord della Cina che presentiamo qui. Sono d’altronde i cinesi ad avere inventato la cottura al vapore, che permette ai cibi di non disperdere nulla del loro sapore e delle loro sostanze nutritive.

Fra gli ingredienti di questa ricetta, i ravioli al vapore, si segnala il cavolo cinese, chiamato anche cavolo di Pechino o cavolo sedano per la forma allungata e le foglie bianco-giallastre: è acquistabile nei negozi di alimenti orientali o in quelli di frutta e verdura specializzati.

Leggende metropolitane e miti sul cibo: vero o falso?

Leggende metropolitane e miti sul cibo: vero o falso?

Sul cibo le leggende metropolitane ed i miti sono tantissimi, ma non tutti sono veri; oggi proveremo a fare luce su alcuni di questi, o meglio ci proverete voi: nella prima parte dell’articolo vi elencherò una serie di luoghi comuni, più o meno seri, nella seconda vi dirò quali sono quelli veri e quelli falsi, così potrete mettervi alla prova.
  • 1. In Cina si mangiano i cani
  • 2. Esiste un liquore fatto con il veleno della vipera
  • 3. Gli alimenti integrali sono meno calorici di quelli tradizionali
  • 4. E’ stato creato e coltivato un cocomero (anguria) quadrato
  • 5. Le mucche allevate per gli hamburger di Mc Donald sono geneticamente modificate in modo da avere zampe cortissime e corpo molto grosso così da evitare gli sprechi
  • 6. C’è un formaggio che stagiona con i vermi dentro
  • 7. La Coca Cola Light e le caramelle Mentos insieme reagiscono ed esplodono
Avete capito quali sono solo leggende metropolitane e quali invece sono vere?

Due chiarimenti su “Velenitaly”: i nomi delle aziende e il punto di vista dei sommelier

espresso

Velenitaly: Visto che l’informazione giornalistica “tradizionale” sembra non passarsela benissimo e che il numero di copie vendute sembra essere diventato l’unica motivazione per pubblicare riviste, credo che stia proprio ai blog, come fa notare Fiorenzo di Diario Enotecario, ad aiutare i consumatori a capire le vicende troppo semplicisticamente descritte dall’ormai famoso articolo dell’Espresso della scorsa settimana (giovedì). Lascio a Marco Mancini i risvolti sanitari della faccenda, mentre volevo qui chiarire alcuni punti. Innanzitutto sono di ieri i nomi delle aziende coinvolte, tutte fornitrici di vino per GDO e non per ristoranti enoteche e simili, quindi tutto vino venduto in brik o in plastica o anche in vetro ma comunque sotto i 2 euro al litro.

Poi, distinguiamo la faccenda del Brunello cosiddetto “taroccato” sollevata da Franco Ziliani sul suo blog e discussa ampiamente sui forum del settore dal vino al metanolo. Il problema nel Brunello (e in altre denominazioni come Chianti Classico e Passito di Pantelleria, stando a quanto dice l’Espresso) è di natura enologica ovvero sembra che siano state utilizzate uve e vitigni non permessi dal disciplinare di produzione in alcuni vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e vini DOC. In particolare si presume l’utilizzo di Cabernet, Merlot e Syrah per ammorbidire il Brunello e renderlo più facilmente vendibile in Italia e all’estero e altre uve non provenienti dal Chianti per il Chianti Classico e uve non provenienti da Pantelleria per il Passito omonimo.
Quindi una truffa a livello di nome e rispetto per i disciplinari ma si tratta comunque di prodotti sani, controllati e puliti e per di più buoni (anche troppo…).

“Germogli di primavera” a Treviso

La mostra mercato dell’asparago bianco di Badoere, del radicchio rosso trevigiano e del radicchio verdon ha aperto la rassegna dedicata alla gastronomia primaverile, così ricca e colma di sapori genuini, della provincia di Treviso: fino al 18 maggio 9 comuni diventeranno il palcoscenico di un’esclusiva tournée all’insegna del “buon gusto” che vede protagonisti i prodotti della campagna trevigiana che germogliano in primavera. Il nome “Germogli di Primavera” prende spunto dall’origine del nome dell’asparago che deriva dal greco aspharagus e dal persiano asparag che significano appunto germoglio.

Ospiti d’onore dunque due varietà di asparagi coltivati nel trevigiano: l’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP e l’Asparago di Badoere IGP (Indicazione Geografica Protetta) titolo a loro conferito dalla Comunità Europea. L’Asparago Bianco di Cimadolmo è caratterizzato da un profumo e da un sapore delicati come le atmosfere di primavera e l’Asparago di Badoere, o Asparago del Sile perché la sua area di produzione si trova all’interno del Parco Regionale del fiume Sile, esiste sia nella versione bianca che in quella verde. Non mancheranno altri prodotti primaverili come ad esempio le fragole, la cui fragranza è un invito a preparare freschi dessert e insoliti risotti alle fragole.

Da citare inoltre è la presenza del radicchio rosso di Treviso IGP e del radicchio Verdon, colture tradizionalmente più legate al mondo contadino trevigiano e pilastri fondamentali dell’alimentazione delle popolazioni di questa zona. Germogli di Primavera è un’originale idea organizzata dal comitato Pro Loco UNPLI Treviso e sostenuta e finanziata dalla Provincia di Treviso e che ha come scopo quello di mettere insieme le principali feste tradizionali che celebrano ogni primavera il risveglio della natura.